Croazia, ipotesi aumento delle tasse sulle case vacanza: la categoria protesta
Nella riforma fiscale al vaglio del Governo per gli affittacamere si passerebbe da 0,6 a 5 euro al metro quadrato per tutti gli alloggi

ZAGABRIA Sta per concretizzarsi il vecchio desiderio e auspicio dell’Associazione dei datori di lavoro della Croazia di aumentare la pressione fiscale sui 100 mila affittacamere privati del Paese, che con i loro oltre 600 mila posti letto sono diventati un concorrente piuttosto scomodo per gli alberghi e i campeggi. In virtù della forte impennata del settore degli ultimi anni, gli affittacamere privati ora hanno in mano oltre il 50% delle capacità ricettive nel Paese, con un giro d’affari annuo di quasi due miliardi di euro. Pertanto ci sarebbe spazio di manovra sufficiente per rastrellare un bel po’ di euro con cui rimpinguare le casse dello Stato. E nella nuova riforma fiscale definita dal governo che prossimamente verrà inoltrata al Parlamento è prevista una nuova imposta a carico della categoria: quella sul possesso dell’immobile destinato all’uso turistico. Questa andrà da 0,6 a 5 euro al metro quadrato e l’importo esatto verrà definito dalle autonomie locali (il tetto massimo sarà di 250 euro all’anno).
Al momento il carico fiscale riguarda solo il letto, che va dal minimo di 19,99 euro al massimo di 199 euro all’anno. Nella maggior parte dei centri di villeggiatura del Paese l’importo forfettario è compreso tra 30 e 50 euro per letto; è superiore solo a Zagabria, Ragusa-Dubrovnik e Spalato.
La riforma fiscale dovrebbe venir introdotta il primo gennaio prossimo. Stando a varie valutazioni la manovra, come del resto lasciato capire dalla ministra del Turismo Nikolina Brnjac, avrebbe anche l’obiettivo di contrastare il fenomeno dell’over tourism ossia del sovraffollamento turistico. Pertanto considerato che non si possono demolire gli alberghi e chiudere i campeggi, le strutture ricettive più “sacrificabili” sarebbero proprio quelle degli affittacamere privati (che poi chiamarli così non è proprio corretto visto che dispongono anche di ville con piscina). Ovviamente i diretti interessati non vedono di buon occhio la nuova legge. La presidente dell’associazione delle Case per le vacanze Barbara Markovic ha annunciato che prenderà posizione in merito la settimana prossima. E non mancano le critiche al governo, accusato di infierire sulla categoria mentre tollera l’attività “in nero” di alcuni affittacamere.
Gli analisti del settore temono grossi contraccolpi, a danno delle tenuta sociale del Paese. Un ragionamento che poggia sul fatto che il turismo rappresenta il 20% del Pil con alla base proprio le piccole sistemazioni private. Queste danno da mangiare ai ristoratori, all’industria edile, ai commercianti, ai trasportatori, agli artigiani e produttori agroalimentari. Pertanto alla fine non si esclude l’effetto boomerang.
Riproduzione riservata © il Nord Est