Croazia, esce di strada il bus dei pellegrini diretti a Medjugorje, 12 morti: ecco cosa è successo
Erano polacchi diretti a Medjugorje. L’incidente a una sessantina di chilometri da Zagabria. Più di trenta feriti

ZAGABRIA Strage sull’autostrada A4 Zagabria-Goričan sabato mattina all’alba. Erano le 5.30 quando un pullman pieno di pellegrini polacchi diretti al santuario della Madonna di Medjugorje in Bonsia-Erzegovina, per cause ancora ignote, è sbandato sulla destra insaccandosi nel fossato e andando a scontrarsi con un piccolo ponte in cemento armato sopra il canale di scolo delle acque reflue dell’infrastruttura viaria. Risultato: 12 morti, 19 feriti gravi e 13 feriti in modo più leggero.
«Ho visto uno dei due guidatori volare fuori dal pullman», ha raccontato uno dei feriti, mentre un altro, in evidente stato di shock ha detto di aver sentito «una deflagrazione, come se fosse scoppiata una bomba».
Era il muso dell’autobus che andava a sbattere contro quel piccolo ponte di cemento. Il primo a chiamare i soccorsi è stato uno dei feriti del pullman il quale è riuscito a digitare dal suo cellulare il numero di emergenza 112. Immediatamente sono scattati i soccorsi. I feriti sono stati portati negli ospedali di Zagabria, Varaždin e Čakovec. Diverse persone hanno ferite gravi, fratture multiple e lesioni interne, dicono i sanitari.
L’incidente è avvenuto tra Jarek Bisaški e Podvorec. La causa non è ancora nota ma, secondo informazioni non ufficiali, l’autista si sarebbe addormentato al volante ed è uscito di strada.
Il capo dell’Istituto croato per gli aiuti d’urgenza, Maja Grba-Bujević, ha detto che sedici squadre di soccorso sono state immediatamente inviate sul luogo dell’incidente. All’intervento hanno partecipato oltre 60 vigili del fuoco. «Siamo stati informati dell’incidente alle 5.35, i soccorritori erano sul posto dieci minuti dopo», ha spiegato. Il ministro dell’Interno Davor Božinović ha affermato di essere in contatto con l’ambasciata polacca per stabilire contatti con le famiglie dei morti e dei feriti. «L’autobus è partito per il viaggio dalle vicinanze di Varsavia, il gruppo stava andando in pellegrinaggio a Medjugorje», ha confermato il ministro. Tra loro c’erano anche tre sacerdoti e sei suore e c’erano due autisti. Non dovrebbero esserci stati bambini a bordo dell’autobus.
Il veicolo è stato prodotto nel 2011 e, secondo il ministero delle Infrastrutture polacco, ha superato tutte le ispezioni di legge. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha anche confermato su Twitter che i passeggeri si stavano recando in pellegrinaggio alla Madonna di Medjugorje e ha espresso le sue condoglianze a tutte le famiglie delle vittime. Ha aggiunto di aver parlato in mattinata con il primo ministro croato Andrej Plenković che gli ha assicurato il pieno sostegno dei servizi sanitari croati. In Croazia arriveranno anche il ministro della Salute polacco Adam Niedzielski e il vice ministro degli Esteri Marcin Przydacz.
Secondo informazioni ottenute in Polonia dal quotidiano croato Jutarnji List il viaggio è stato organizzato dalla confraternita di San Jozef (Bratztwo swietego Jozefa). I pellegrini polacchi si sono radunati da varie città del Paese e hanno iniziato il loro viaggio da Czestochowa, una città nel Sud della Polonia nota per il suo santuario mariano. A quanto pare, la maggior parte dei pellegrini ha già visitato Medjugorje in precedenza. Il capo della compagnia di trasporti Megapol ha confermato ai redattori del portale polacco onet.pl che l’autobus è loro e la loro sede è a Plonsk. La radio locale ha parlato con Jackie Antonszkiewicz, il direttore del Megapol, che non sapeva se nell’incidente fosse morto qualcuno di Plonsk. Antonszkiewicz afferma che l’autobus era tecnicamente a posto. «Sono sotto shock, gli autisti non sono principianti e non credo si sarebbero potuti addormentare durante la guida» ha detto. Il procuratore capo polacco, Zbigniew Ziobro, ha avviato un’indagine sull’incidente.
I componenti della squadra di vigili del fuoco di Novi Marof, il primo gruppo di soccorritori giunto sul posto dell’incidente lungo l’autostrada A4 sabato mattina, si sono trovati di fronte a una situazione drammatica. Molti di questi vigili del fuoco sono giovani con poca esperienza. Alla vista degli esiti dell’incidente, con i cadaveri nel pullman e i feriti che si lamentavano e gridavano per il dolore, non hanno retto all’impatto.
Raccontano che c’è stato chi si è messo a piangere, ma poi spronati da loro caposquadra Ladislav Tuk hanno immediatamente iniziato il loro lavoro. «I miei uomini si sono letteralmente precipitati fuori dal letto per l’intervento - ha spiegato Tuk - abbiamo ricevuto la chiamata alle 5.58 e in 12 minuti siamo stati sul luogo dell’incidente. Abbiamo immediatamente iniziato a estrarre i feriti e prepararli per il triage di emergenza nel Servizio medico di pronto soccorso. Li abbiamo messi da una parte. I morti dall’altra. È stato terribile».
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