Croazia, entro un mese il potenziamento del rigassificatore croato di Veglia

La società annuncia i lavori. Lo scopo è garantire il fabbisogno nazionale ma anche quello dei Paesi vicini

Andrea Marsanich

FIUME È la risposta croata ai rubinetti che la Russia decide di stringere. Il rigassificatore galleggiante di Castelmuschio (Omišalj), nei pressi dell’isola di Veglia (Krk), raddoppierà la produzione annua portandola dagli attuali 2,9 a 6,1 miliardi di metri cubi di gas naturale. Annunciata qualche settimana fa, l’operazione accelera per fare in modo che la Croazia riesca a soddisfare quanto prima il fabbisogno interno ma anche a fornire rilevanti quantitativi di gnl agli Stati vicini, a partire da Slovenia, Bosnia Erzegovina e Ungheria. Le acque del golfo di Fiume e la infrastruttura entrata in funzione all’inizio dello scorso anno sono destinate ad assumere il ruolo di snodo strategico.

L'investimento, ha ricordato Hrvoje Krhen, direttore generale di Lng Hrvatska, la società statale che gestisce il terminal di Veglia, è di 180 milioni di euro: in buona parte arriveranno dalle casse di Zagabria, ma sono previsti anche finanziamenti da parte dei Paesi interessati alle forniture. Della cifra totale, 25 milioni saranno spesi per lavori di ampliamento della nave-rigassificatore, mentre la quota restante sarà impiegata nel potenziamento del gasdotto tra Zlobin, nel Fiumano, e Bosiljevo, a sud di Zagabria. Come ha spiegato Krhen, «provvederemo a mettere in funzione un modulo aggiuntivo per la rigassificazione, che ci permetterà di immettere nel sistema ulteriori 3,2 miliardi di metri cubi. Non ci saranno intoppi nell'approvvigionamento e i lavori di potenziamento saranno portati a compimento entro i prossimi 30 giorni». Se anche Mosca dovesse ordinare lo stop ai rifornimenti di gas, «l'anno termico comincia il primo ottobre - ha aggiunto Krhen - e noi abbiamo definito l’arrivo di 31 metaniere dalle quali sbarcheranno 2,7 miliardi di metri cubi. Assieme alla produzione nazionale e a quanto stoccato, sono convinto che riusciremo a coprire le necessità della Croazia inviando importanti quote ad altri Paesi della regione».

Smentendo un possibile disimpegno da parte dei sei acquirenti di gas naturale che si rivolgono all'impianto - e che finora hanno rilevato 3,2 miliardi di metri cubi - Krhen ha annotato come «la decisione di avere un rigassificatore off-shore proprio nell'Alto Adriatico si è rivelata assolutamente giusta, specie alla luce di quanto sta avvenendo nell'Est europeo».

Il potenziamento della struttura di Veglia porta a compimento un’operazione partita mesi fa, quando a Riga, capitale della Lettonia, durante il vertice dell’Iniziativa dei tre mari che riunisce 12 Stati il primo ministro croato Andrej Plenković aveva anticipato ai suoi omologhi l'intenzione di potenziare il terminal di Veglia anche per venire incontro anche alle esigenze dei Paesi confinanti. A fine marzo si erano poi incontrati a Zagabria i primi ministri di Croazia e Slovenia, occasione in cui l'esponente di Lubiana (all'epoca Janez Janša, al quale poi è subentrato Robert Golob) aveva promesso appoggio sloveno all'ingrandimento delle capacità produttive di Castelmuschio. Una struttura per la cui realizzazione peraltro negli anni scorsi gli Stati Uniti avevano fatto molte pressioni. —

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