Croazia, crescono i lavoratori in arrivo dall’Asia. Impiegati dal turismo all’edilizia
Pachistani, nepalesi e indiani stanno quasi soppiantando i cittadini di altri paesi balcanici. Nel 2022 rilasciati 100 mila permessi di soggiorno

Un tempo rappresentavano l’eccezione, ora invece la loro presenza è diventata quasi familiare. I lavoratori con passaporto straniero, più precisamente quelli in arrivo dal continente asiatico, sono aumentati in maniera esponenziale in Croazia. Vanno a colmare i vuoti lasciati dai croati che si rifiutano di esercitare mestieri considerati umili, oppure emigrano all’estero, cercando migliori condizioni di vita. In base ai dati ufficiali del ministero croato dell’Interno, quest’anno sono già stati rilasciati quasi 100 mila permessi di soggiorno e lavoro per cittadini d’oltreconfine.
Le quote maggiori riguardano i bosniaco – erzegovesi e i serbi, cittadini stranieri che non hanno problemi di lingua in Croazia (le parlate sono praticamente identiche) e vengono occupati specialmente lungo le coste durante la stagione turistica. Dall’altra parte sta crescendo il numero di lavoratori che arrivano da Nepal, India, Pakistan e Filippine e vengono assunti anche nei settori extraturistici, come edilizia e cantieristica navale. Nel corso del 2022, la Questura quarnerino-montana ha concesso 13.116 permessi, mentre nel 2021 ne erano stati rilasciati 7.617. Nel capoluogo regionale, a Fiume, tali documenti hanno riguardato quest’anno 4.335 persone, mentre l’anno scorso ve n’erano stati 2.732. Quasi un raddoppio, a conferma che c’è un sempre maggior bisogno di forza lavoro straniera e in vari settori. A partire da quello della consegna di pasti a domicilio: a Fiume non è più raro, anzi ormai è abituale, vedere asiatici con i caratteristici zainetti di colore giallo e blu mentre effettuano le consegne. I nepalesi spiegano che, grazie a quanto guadagnano con la distribuzione di pasti (media di circa 1. 000 euro mensili), riescono a mantenere le loro famiglie rimaste in patria.
Anche nello storico cantiere navale fiumano Tre Maggio (circa 800 lavoratori in totale) aumenta di mese in mese il numero di occupati nepalesi, definiti dai colleghi disciplinati, zelanti, bravi nell’adempiere le mansioni loro affidate. Stando a Desanka Babic, dell’agenzia Star che si occupa di assunzioni di lavoratori dall’estero, il trend a Fiume, Quarnero e nel resto della Croazia, è destinato a proseguire e addirittura ad accentuarsi, in primo luogo nel turismo e nell’edilizia. Tantissime persone di Bosnia – Eregovina, Serbia e Macedonia del Nord, che un tempo svolgevano lavori stagionali in Croazia, ora si trasferiscono in pianta stabile in Paesi occidentali, preferibilmente in Germania. Da qui la necessità di attingere occupati dall’Asia, mercato dalle risorse illimitate.
Ci sono poi casi estremi: il proprietario di un bar in Dalmazia ha pubblicato di recente un annuncio per due camerieri riservato esclusivamente a persone di nazionalità nepalese. Sui social è stato subissato dalle critiche e anche un esperto di diritto costituzionale, il docente Mato Palic dell’Ateneo di Osijek, ha ravvisato gli estremi per una denuncia per violazione della legge antidiscriminazione. Il provvedimento vieta infatti l’assunzione di persone in base a nazionalità, sesso e orientamento sessuale. In questo caso, il titolare dell’esercizio – se denunciato – rischia una multa tra i 1.325 e i 2.650 euro.
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