Carovita in Croazia, uova e patate costano più del doppio: ecco la lista dei prezzi aumentati

Povera massaia croata! Non è bastata un’inflazione in doppia cifra a fine 2022, poi con il 1 gennaio 2023 ci si è messo anche l’euro che ha sostituito la kuna e che ha ulteriormente mandato i prezzi alle stelle.

Ma vediamo la lista nera con cui deve confrontarsi chi fa la spesa per poter mangiare. Il pesce (e si che ne pesca la Croazia di pesce) è aumentato rispetto al 2020 del 23%, il pane del 51%, la ricotta del 37%, il latte fresco del 36%, le patate (cibo maggiormente consumato in Croazia) del 57%, lo jogurt del 50%, le uova del 66%, le cipolle del 18%, le carote del 25%, caffè, tè e cacao del 29%, le caroe del 20% e la birra del 13%.
Per gli uomini nessun problema: la birra costa solo il 13% in più quindi la mescita continua. Ma la povera massaia di cui sopra che qualche cosa nel piatto deve pur mettere a pranzo e a cena? Mateja, 38 anni e due figli spiega che addirittura nello stesso rione i prezzi possono variare da negozio a negozio. «L’unica cosa da fare – dice – è avere le idee chiare di che cosa si andrà sa cucinare e quindi acquistare solo l’essenziale». E il giorno dopo? «Domani è un altro giorno» risponde.
Se in famiglia sono a lavorare sia marito che moglie si riesce a sopravvivere, ma a fronte di questo caro prezzi in Croazia si sta creando una massa di nuovi poveri. Si tratta dei pensionati, quindi persone anziane che percepiscono la pensione più bassa pari a 259 euro al mese. E non sono pochi. In Croazia se ne contano ben 290 mila. Non ci sono calcoli precisi, ma Danijel Nestić dell’Economic Institute ha stimato che qualsiasi lavoratore che guadagni meno dell’80% del salario netto medio nel Paese, che attualmente è inferiore a 800 euro, entrerà nella categoria dei pensionati più bassi. Ora un pensionato croato su quattro su 1, 2 milioni, è beneficiario della pensione più bassa, e quella quota è in crescita, pensione minima che, come detto ammonta a 259 euro al mese.
E che cosa fa il governo a fronte di una situazione così difficile? Al ministero dell’Economia si è tenuto un incontro con i rappresentanti di tre catene di distribuzione nazionali che hanno risposto all’invito del governo a pubblicare in modo trasparente i prezzi sulle cosiddette liste bianche – Konzum, Ktc e Tommy – dopodiché il consigliere del ministro Jurica Lovrinčević ha annunciato che dalla prossima settimana sarà operativo il sito web dove i cittadini potranno monitorare i prezzi dei prodotti di base. «Stiamo risolvendo i dettagli tecnici, la prossima settimana prevediamo che il sito sia operativo», ha detto Lovrinčević al quotidiano di Zagabria Večernji List e ha confermato che i prezzi di circa 300 prodotti in 80 categorie saranno visibili nella lista bianca e i cittadini potranno così vedere qual è il loro i prezzo attuale rispetto al 31 dicembre del 2022. I commercianti inseriranno i prezzi da soli, con Lovrinčević che spiega che potranno farlo tutti i giorni, in caso di necessità, ma presume che lo faranno una volta alla settimana. Conferma inoltre che resta fermo l’accordo secondo cui queste catene di distribuzione invieranno al ministero un elenco più ampio di 1. 200-1. 700 prodotti una volta ogni due settimane, in base al quale il ministero potrà garantire che i prezzi dei prodotti non sono cambiati rispetto al giorno prima dell’introduzione dell’euro
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