Calo demografico in Croazia, 35 scuole senza iscritti

ZAGABRIA. È cominciato lunedì 4 settembre il nuovo anno scolastico in Croazia, ancora una volta nel segno del crollo demografico, con un inevitabile calo degli alunni alunni e con anche la chiusura di numerose scuole nel paese. I dati esatti saranno noti a fine settembre, ma le previsioni del ministero dell’Istruzione sono già sufficienti e a dare un’idea della drammaticità della situazione. A livello nazionale tutti i parametri sono infatti negativi: il numero complessivo degli alunni delle scuole elementari e superiori è sceso a quota 446mila, ovvero di quasi 8mila unità inferiore rispetto all’anno scorso (è il calo più importante dal 2016). Anche i nuovi iscritti in prima elementare sono diminuiti: sono oggi circa 35mila, 800 in meno rispetto all’anno scorso, un’inevitabile conseguenza del calo delle nascite e dell’emigrazione che ormai tocca anche le famiglie.
In Dalmazia e nella regione di Fiume questi trend sono purtroppo confermati, anche se con qualche eccezione. Lungo tutta la costa dalmata, ad esempio, ben 35 scuole sono rimaste senza iscritti per la prima elementare e quattro di queste hanno chiuso completamente, non avendo più alcun alunno. Formalmente la chiusura è temporanea ma, come nota il quotidiano Slobodna Dalmacija, nessuna scuola dalmata che in passato ha chiuso per mancanza di alunni è poi riuscita a riaprire le sue porte.
Nella contea di Fiume il numero complessivo degli alunni di elementari e media è leggermente in calo rispetto all’anno scorso, così come il numero dei nuovi iscritti in prima elementare. Ma la flessione statistica è minima: -204 studenti su un totale di oltre 28mila in tutta la regione e -109 “primini” su 2.201 nuovi iscritti. Per contrastare questi trend negativi e rendere le proprie scuole più attrattive, il comune di Fiume distribuisce quest’anno, per la prima volta, dei quaderni gratuiti per gli esercizi delle materie obbligatorie – in aggiunta ai libri di testo già assicurati dal ministero dell’Educazione. Al budget del capoluogo quarnerino l’operazione costerà 425mila euro, ma contribuirà a posizionare la città tra quelle più interessanti per le famiglie croate con bambini in età scolastica.
La vicina Istria è invece già riuscita a costruirsi un trend demografico positivo. Nella regione le statistiche scolastiche parlano infatti di una crescita degli iscritti. Circa 15mila alunni si sono seduti ieri sui banchi delle scuole elementari istriane e di questi 1777 lo hanno fatto per la prima volta: sono 30 in più dell’anno scorso. Anche le scuole superiori istriane dovrebbero registrare un aumento degli iscritti, in linea con la crescita già registrata l’anno scorso. Si aspetta naturalmente fine settembre per conoscere i dati definitivi, ma il presidente dell’Istria, Boris Miletić, parla già di «dati che fanno piacere». «L’anno scorso abbiamo registrato 232 studenti in più nelle nostre scuole superiori rispetto all’anno precedente, ovvero un aumento del 6,67% e vedremo quale sarà la situazione quest’anno», ha detto Miletić.
Al censimento del 2021, l’Istria si era in effetti piazzata tra le regioni che avevano registrano una contrazione demografica minore rispetto al 2011: -6% contro una media nazionale di quasi il -10%. —
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