Austriaci e ungheresi investono ad Abbazia 270 milioni di euro in alberghi e resort

ABBAZIA Non poteva andare diversamente. L’asburgica Abbazia, meta irrinunciabile negli anni che furono per teste coronate e affini dell’Impero austroungarico, sta conoscendo un periodo d’oro grazie ad investimenti austriaci e magiari in campo turistico, per un totale di circa 270 milioni di eruo. Dal 2019 l’azienda alberghiera abbaziana Liburnia Riviera Hotels, la maggiore nel Quarnero grazie a 14 alberghi, 3 ville e 2 insediamenti (un totale di 4. 700 posti letto), è in mano alla filiale austriaca del gruppo tedesco Lürssen, colosso mondiale nella produzione di yacht di lusso.
L’acquisizione – la LRH apparteneva all’imprenditore croato Darko Ostoja – avrebbe permesso all ex titolare di incamerare qualcosa come mezzo miliardo di kune, sulla settantina di milioni di euro. La Lürssen non si è fermata qui ed anzi ha fatto propri ad Abbazia la rinomata Villa Kapetanovic e il leggendario stabilimento balneare Lido. Non è bastato perché la compagnia di Brema ha deciso di espandersi poco a est, nella vicina Fiume, dove assieme alla maggiore catena di marina nel Mediterraneo, la fiumana Aci, darà vita al porticciolo turistico di porto Baross, investimento da circa 50 milioni di euro (260 gli ormeggi). Gli austriaci, e non parliamo più di Lürssen, sono da anni titolari dell’impresa Magnum hoteli, mentre non molto tempo fa l’investitore austriaco Wilfried Holleis ha voluto acquistare il fatiscente albergo Neptun, trasformandolo in impianto 4 stelle. Gli ungheresi non sono da meno, anzi. Su tutti svetta Lorinc Mészáros, capofila di una categoria che conferma – come i nonni, bisnonni e trisavoli magiari – di non voler rinunciare al mare Adriatico, perduto irrimediabilmente nel 1918.
L’imprenditore, titolare di 30 hotel in Austria, Ungheria, Romania e Montenegro, ha pensato di investire una cifra importante a Icici, nell’Abbaziano, dove viene edificato un resort 5 stelle, comprendente hotel con 180 stanze, ville, wellness con piscina all’aperto e indoor, centro congressuale, autorimessa a 6 piani, piccola piazza, ristorante, bar, rivendite e altro. La nuova struttura dovrebbe entrare in funzione nel 2024, per un investimento di 375 milioni di kune, che al cambio sono 50 milioni di euro. Mészáros, che è anche il titolaredella società calcistica croata Osijek, gareggiante nel campionato di Prima lega, ha deciso di lanciarsi in un’altra avventura, definiamola così, acquistando l’albergo abbaziano Miramar. Anche se non vi sono conferme ufficiali in merito, voci solitamente bene informate indicano in 100 milioni di euro la cifra investita dall’ungherese ad Abbazia e circondario.
È anche magiara la compravendita del famoso albergo abbaziano Mozart, anche se finora non è stato comunicato il nome dell’acquirente. La struttura, inaugurata nel lontanissimo 1896, è però chiusa a causa di pastoie burocratiche che chissa’quando saranno risolte. Ultima nota: l’inizio del turismo abbaziano viene fissato al 1844, quando venne inaugurata villa Angiolina, di proprietà del patrizio fiumano Iginio Scarpa e ritenuta la culla del comparto ricettivo locale.
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