Ancora un guasto al treno Diesel elettrico fiore all’occhiello delle Ferrovie croate
Il convoglio entrato in funzione a marzo sulla linea Pola- Pinguente
si è fermato di nuovo. La causa, questa volta, è un problema ai motori

È nuovamente fermo ai box per guasto meccanico il treno a basso piano entrato in servizio nel marzo scorso, indicato come il simbolo del rilancio della ferrovia istriana rimasta indietro di almeno 50 anni rispetto ai paesi occidentali. Questa volta ha ceduto uno dei motori Diesel, motivo per cui il convoglio è fermo alla stazione di Pola, affidato alle “cure” di una squadra di tecnici arrivati dalla fabbrica Koncar di Zagabria dove è stato costruito.
La notizia del guasto è stata confermata dalla Direzione delle Ferrovie croate. Per il momento non è possibile sapere quando il treno con propulsione Diesel – elettrica, dotato di 167 posti a sedere e altri 175 in piedi, lascerà i box per ritornare in servizio. Si sa invece che l’ennesima doccia fredda davvero non ci voleva.
Il primo guasto si era verificato il 24 aprile scorso quando le ruote monoblocco erano state messe sul tornio in officina a Zagabria per eliminare le irregolarità della corona. Un’avaria dovuta ai binari inadeguati con le congiunture sconnesse, più o meno come indossare un vestito nuovo dopo esser caduti nel fango senza lavarsi. La riparazione era durata una settimana ma dopo un mese circa il problema si era ripresentato in forma ancora più grave: per risolverlo, il treno era stato nuovamente mandato a Zagabria questa volta per la sostituzione di tutte le ruote, per la quale c’è voluta una trentina di giorni.
Ora sulla linea Pola – Pinguente tornano provvisoriamente in servizio i vecchi convogli fumosi e poco sicuri con alle spalle mezzo secolo di vita, spesso soggetti a guasti. Come successo la sera del 23 gennaio scorso, quando causa i freni fuori uso, il treno si era messo in movimento da solo alla stazione di Gallesano proseguendo poi la sua corsa incontrollata in discesa fino a Pola, dove ha investito un furgoncino parcheggiato sui binari e finendo la sua corsa davanti alla sede della Capitaneria di porto, in Riva. Se non fosse stato fermato dal furgoncino, avrebbe proseguito la corsa lungo il binario da 10 anni in disuso fino al portone d'ingresso del Cantiere navale Scoglio Olivi. Dopo l'incidente finito senza danni per i passeggeri a parte il grande spavento, era tornato nuovamente d’attualità il tema della sicurezza dei collegamenti ferroviari. Criticità che si credeva di aver risolto adottando appunto un moderno treno Diesel elettrico, sul quale per il viaggio inaugurale del 6 marzo scorso era salita entusiasta l’elite politica istriana. Un entusiasmo smorzato dopo appena pochi mesi.
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