Bonus casa confermato per il 2026: lavori ammessi e requisiti, cosa c’è da sapere

Lo ha deciso il governo, che inserirà la proposta nella legge di Bilancio. Tra le norme attuali, resta in bilico il provvedimento per le barriere architettoniche

Cristian Rigo
Continuano ad essere molti i cantiere per le esecuzioni di lavori di ristrutturazione coperti dai bonus
Continuano ad essere molti i cantiere per le esecuzioni di lavori di ristrutturazione coperti dai bonus

Il bonus casa è salvo. Per un altro anno (almeno) la detrazione Irpef resta al 50% per la prima casa e al 36% per le seconde. Ad anticipare le intenzioni del Governo è stato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti nel corso dell’audizione di mercoledì sera alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

Buone notizie quindi per chi deve ristrutturare la propria abitazione perché senza la proroga che si sta ventilando, dal 2026 sarebbe scattato il taglio delle due aliquote, rispettivamente al 36 e al 30 per cento. La proposta verrà inserita nel testo del disegno di legge di Bilancio, atteso martedì prossimo in Consiglio dei ministri. Resta in bilico il bonus per le barriere architettoniche al 75% mentre dovrebbe essere confermato anche il bonus mobili al 50%. Addio, invece, al superbonus.

Ipotesi detrazione in 5 anni

«La casa è salva», dice il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava che spiega: «Avevamo evidenziato al ministro Giorgetti l’importanza di questo incentivo per poter efficientare e ammodernare il patrimonio immobiliare che in Italia risale prevalentemente agli anni 70, 80 e 90 e necessita dunque di interventi per ridurre i consumi energetici a tutela anche dell’ambiente e devo dire che sono molto soddisfatta dello sforzo fatto in questa direzione. Valutiamo anche di rendere possibile usufruire della detrazione in cinque anni anziché dieci, rendendo l’ecobonus più immediato e conveniente per i cittadini».

I lavori ammessi

Il limite di spesa per gli interventi resta fissato a 96 mila euro per unità immobiliare, con detrazione Irpef da ripartire in 10 quote annuali di pari importo. Non è prevista, per ora, la riapertura delle opzioni di sconto in fattura o cessione del credito, mentre tra i lavori ammessi figurano sempre le stesse tipologie: manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo di unità immobiliari residenziali; ristrutturazione edilizia, comprese le modifiche interne ai locali, la realizzazione di nuovi servizi igienici o la demolizione e ricostruzione senza aumenti dei volumi; interventi di efficientamento energetico come la sostituzione di infissi e serramenti, l’installazione di pompe di calore, sistemi ibridi o caldaie a condensazione, e la posa di pannelli solari termici o fotovoltaici.

La proroga delle aliquote ha un onere stimato per le casse dello Stato di circa 1,5 miliardi di euro per le casse pubbliche: circa 1 miliardo servirà per il mantenimento del 50% sul bonus ristrutturazioni e l’altro mezzo miliardo per estendere la stessa aliquota all’ecobonus.

Addio al superbonus

La Legge di bilancio 2026 sancirà la fine del superbonus, l’incentivo introdotto nel 2020 con aliquota iniziale al 110% poi ridotta al 90%, 70% e infine 65%. Fino al 31 dicembre sarà possibile completare solo i cantieri condominiali avviati entro il 15 ottobre 2024, mentre gli interventi su villette e immobili unifamiliari non rientrano più tra i beneficiari. Ci saranno solo alcune eccezioni, in particolare per i comuni del Centro Italia colpiti dal sisma, dove il superbonus resterà fino al 2026.

Bonus mobili

Possibile che venga confermato anche il bonus mobili ed elettrodomestici che prevede la detrazione del 50% fino a un massimo di 5 mila euro per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, collegati a un intervento di ristrutturazione. «Io sono molto fiduciosa - dice Gava - anche perché si tratta di una misura strategica per il comparto dell’arredo e degli elettrodomestici dove ci sono eccellenze del made in Italy». Il costo dell’estensione nel 2026 è stimato in 700 milioni di euro.

I costruttori

Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili del Fvg, Marco Bertuzzo: «È importante che l’aliquota venga mantenuta per fare in modo che si continui a investire nella casa grazie anche agli incentivi regionali che si sommano alle detrazioni». 

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