Israele sequestra la nave pro-Gaza, fermata Greta con altri undici attivisti
Volevano rompere il blocco per portare aiuti ma sono stati intercettati dalla Marina militare

Volevano rompere il blocco israeliano su Gaza, afflitta da una gravissima crisi umanitaria a causa della lunga guerra, ma sono stati intercettati dalla Marina militare dello Stato ebraico.
La vicenda ha coinvolto 12 attivisti di diversi Paesi, tra cui Greta Thumberg, che navigavano a bordo della Madleen della Freedom Flotilla per portare aiuti. «Siamo stati rapiti in acque internazionali», ha denunciato la giovane svedese protagonista delle battaglie contro il cambiamento climatico. «Era uno yacht da selfie con un carico di aiuti esiguo», ha replicato il governo Netanyahu. E in serata proprio il premier ha sentito al telefono Donald Trump, sullo sfondo della trattativa sulla tregua che non decolla e dei negoziati Washington-Teheran sul nucleare.

La Madleen
La barca a vela del movimento internazionale a sostegno dei palestinesi Freedom Flotilla Coalition, era salpata domenica dalla Sicilia con attivisti provenienti da Francia, Germania, Brasile, Turchia, Svezia, Spagna e Paesi Bassi (tra loro anche l'eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan). Dopo un'ultima segnalazione che la dava a circa 55 miglia nautiche dalle acque israeliane, intorno alle 3 del mattino di lunedì 9 giugno la Madleen è stata intercettata da un'unità israeliana, ha riferito una fonte militare, affermando che i ripetuti avvertimenti di tornare indietro erano stati ignorati.
Inclusa l'ultima richiesta di cambiare rotta, poco prima dell'abbordaggio. Il ministero degli Esteri ha poi ricordato che «la zona marittima di Gaza rimane un'area di conflitto attivo e Hamas ha già sfruttato le rotte marittime per attacchi terroristici, incluso il massacro del 7 ottobre», quindi «i tentativi non autorizzati di violare il blocco sono pericolosi, illegali e compromettono gli sforzi umanitari in corso».
Quanto alla Madleen, è stata trainata verso il porto di Ashdod ed è stato spiegato che le persone a bordo sarebbero tornate nei loro Paesi d'origine. Il ministero degli Esteri ha postato anche un'immagine di Greta con un sorriso a denti stretti mentre un soldato le offriva un panino, a volere sottolineare l'incolumità dell'equipaggio.
Gli attivisti, aspettandosi un epilogo del genere, avevano fatto dei video pre-registrati che la Freedom Flotilla ha poi pubblicato, in cui chiedevano aiuto ai propri governi. «La nave è stata abbordata illegalmente, il suo equipaggio civile disarmato è stato rapito e il suo carico salvavita, tra cui latte in polvere, cibo e forniture mediche, è stato confiscato», la denuncia. Con le immagini che mostravano il gruppo con giubbotti di salvataggio arancioni, le mani alzate all'arrivo dei militari, mentre alcuni consegnavano i cellulari. La Turchia ha denunciato una «flagrante violazione del diritto internazionale», mentre Emmanuel Macron ha chiesto di «consentire il più presto possibile il rientro in Francia» dei sei connazionali .
Anche le autorità svedesi si sono messe in contatto con gli israeliani per assistere Greta. Il governo Netanyahu ha tenuto il punto, accusando «Thunberg e gli altri di aver tentato di inscenare una provocazione mediatica».
Il ministro della Difesa Katz ha persino ordinato all'esercito di mostrare agli attivisti un video sulle atrocità del 7 ottobre di Hamas.
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