L’Unione Europea si prepara al tradimento di Trump sull’Ucraina
I negoziati in atto tra il presidente Usa e Putin per una possibile risoluzione della guerra non stanno dando frutti positivi e hanno già evidenziato l’attitudine trumpiana a un accordo che non necessariamente tuteli l’Ucraina ed i suoi territori

Frasi rubate, reazioni a caldo. Anche di questo è fatto lo stato di tensione che si protrae ormai dal 2022 con la Russia ma che, negli ultimi mesi, sembra conoscere un ulteriore inasprimento.
Il quotidiano tedesco Der Spiegel ha rivelato che il presidente francese Emmanuel Macron ha messo in guardia l’ucraino Zelensky di un possibile “tradimento” da parte degli Stati Uniti. L’affermazione, se confermata, sarebbe particolarmente grave anche se non certo sorprendente: i negoziati in atto tra Trump e Putin per una possibile risoluzione della guerra russo-ucraina non stanno dando frutti positivi e hanno già evidenziato l’attitudine trumpiana a un accordo che non necessariamente tuteli l’Ucraina ed i suoi territori.
In questo contesto vanno inserite le dichiarazioni del presidente del comitato militare della Nato: l’italiano Giuseppe Cavo Dragone ha messo in chiaro che l’alleanza militare comincerà ad assumere iniziative nei confronti delle provocazioni russe. Non più solo azioni reattive (ormai i droni avvistati sul suolo europeo non si contano) ma eventuali «attacchi preventivi» che scoraggino la Russia a portare avanti nuove offensive. Si parla – ovviamente e fortunatamente – di guerra ibrida ma la dichiarazione è di quelle da prima pagina: lo stesso Cavo Dragone ha infatti specificato che questo genere di misure proattive «vanno oltre il modo di pensare» della Nato, che è per definizione un’alleanza difensiva.
Le dichiarazioni di Cavo Dragone hanno fatto il giro del mondo: arrivate in Russia, sono state accolte da Putin con un’alzata di spalle e un sorriso sornione. In un video, il leader russo ha infatti risposto che se l’Europa vuole la guerra con la Russia, l’intervento di quest’ultima sarà diverso dal conflitto in essere con l’Ucraina. Non un intervento “chirurgico” (usa proprio questo termine), ma una guerra a tutto tondo seppur ibrida.
È la connessione tra tutti questi fatti a restituirci la possibilità di un’analisi. Se non sono state una dichiarazione incauta, le parole di Cavo Dragone non erano rivolte a Putin. Di fronte a un atteggiamento che assume le forme di una risposta preventiva, cosa avrebbe potuto rispondere, infatti, il leader del Cremlino? Le parole di Cavo Dragone sembrano essere dirette all’altro grande interlocutore: la Casa Bianca è così avvisata della crescente necessità europea di sentirsi meno esposta e di voler reagire alle numerose provocazioni di Mosca, senza attendere una possibile escalation.
Difficile credere che sia un caso l’annuncio, a distanza di poche ore, della Presidente della Commissione Ue in cui si afferma che l’Europa rinuncia agli approvvigionamenti del gas russo. In questo modo, l’Unione europea muove una mossa offensiva nei confronti di Mosca e, al contempo, viene incontro alle pubbliche richieste statunitensi di bloccare quel canale che garantisce una fonte di sostegno economico alla Russia.
Una scommessa, quella europea, che tradisce un senso di isolamento crescente. Se l’alleato americano non è più così affidabile, bisogna cercare nuove strade: così si spiegano anche le dichiarazioni di Macron in visita in Cina.
E se non fosse l’Ucraina ad essere tradita da Trump, ma l’Europa? —
Riproduzione riservata © il Nord Est



