Zago: "Meglio aver lasciato Veneto banca ad altri"

Alla luce di quanto sta accadendo, Veneto Banca «è stato meglio averla lasciata ad altri». Così Bruno Zago, l'imprenditore trevigiano, presidente del gruppo Pro-Gest, che la scorsa primavera aveva guidato l'associazione dei «grandi soci» dell'istituto di Montebelluna

Alla luce di quanto sta accadendo, Veneto Banca «è stato meglio averla lasciata ad altri». Così Bruno Zago, l'imprenditore trevigiano, presidente del gruppo Pro-Gest, che la scorsa primavera aveva guidato l'associazione dei «grandi soci» dell'istituto di Montebelluna «Per Veneto Banca» cercando di raccogliere il patrimonio sufficiente a coprire il 25% dell'aumento di capitale da un miliardo e poter quotare la banca in Borsa.

Il tentativo poi non riuscì per l'insufficienza di adesioni, aprendo così la strada, a fine giugno, all'ingresso di Atlante. «Eravamo consapevoli che il quadro era complesso - riflette oggi Zago, alla luce dell'ultimo episodio delle dimissioni del presidente Beniamino Anselmi - ma evidentemente non fino a questo punto.

Ci troviamo di fronte a due manager indicati dallo stesso proprietario - aggiunge, con riferimento alla presunta diversità di visione sui tempi della fusione fra lo stesso Anselmi ed il presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Mion - che non trovano un accordo. Non credo affatto si tratti solo di una diversità di opinioni sui tempi più opportuni per condurre l'aggregazione».

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