Veneto Sviluppo, danno da 5 milioni ma su Cis si transa a 150 mila euro

Accordo con sei ex amministratori della finanziaria per gli investimenti contestati dalla Corte dei Conti

VENEZIA. Il danno erariale complessivo subito dalla Regione, attraverso la sua finanziaria Veneto Sviluppo, era stato quantificato nel 2016 dalla Corte dei Conti in oltre 5 milioni di euro. A valle di un lungo e complicato percorso, l'assemblea dei soci della finanziaria regionale - lunedì 1 febbraio - ha accettato una proposta transattiva per 150mila euro che mette fine al caso Cis.

L'azione di responsabilità avviata nei confronti degli ex amministratori di Veneto Sviluppo, arriva quindi all'epilogo con un accordo che chiude la parentesi sulla gestione (che ha causato perdite per quasi 12 milioni di euro) degli investimenti da parte della finanziaria pubblica nella società veronese attiva dai primi anni Novanta nello sviluppo immobiliare e, attraverso la partecipata Infracis, in due concessionarie autostradali (Autobrennero e Autovie Venete).

IL CASO

A rispondere per la gestione degli investimenti in Cis, e quindi chiamati a restituire 150mila euro a Veneto Sviluppo, saranno l'ex presidente Francesco Borga e i consiglieri Alfredo Checchetto (che al tempo rappresentava l'azionista Intesa Sanpaolo), Daniele Pirondini (Mps), Roberto Gazzola (Unicredit), Antonino Ziglio (Regione) e Antonio Rigon (Sinloc). L'accordo riguarda quindi solo sei ex amministratori, ovvero quelli che votarono a favore delle operazioni messe sotto la lente dalla Corte dei Conti e non tutto il Cda come inizialmente previsto e poi rettificato.

LE VALUTAZIONI

All'esito degli approfondimenti legali, infatti, non sono stati ravvisati profili di responsabilità sufficienti sul fronte del prestito obbligazionario convertibile erogato a Cis da 5,4 milioni di euro ma si è proceduto sulla partecipazione di Veneto Sviluppo all'aumento di capitale sempre di Cis (delibera del 24 giugno 2011) da 300mila euro.

La proposta transattiva per 150mila euro si è fatta strada all'inizio di gennaio e su questa l'Avvocatura regionale ha espresso un «parere favorevole», si legge nella delibera della giunta veneta del 26 gennaio scorso, in considerazione «dell'elevata aleatorietà dell'esito del giudizio, vertendosi in tema di scelte aziendali sottoposte ad ampia discrezionalità e non di responsabilità per inequivoca violazione di norme sostanziali».

E così la giunta di Luca Zaia ha approvato la proposta di rinuncia e transazione dell'azione di responsabilità.capitolo apertoResta la speranza di riuscire a portare a casa qualche euro in più nell'ambito dell'accordo di ristrutturazione del debito che Cis ha raggiunto con i creditori.

Ovvero di riuscire a vedersi riconoscere almeno una parte dei 5,4 milioni del prestito obbligazionario convertibile deliberato tra il 15 gennaio 2010 e l'11 giugno 2010, ovvero a cavallo dell'ultimo mandato a palazzo Balbi di Giancarlo Galan e l'inizio del primo di Zaia. --

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