Uniocamere: in Veneto quadro vitale ma l'evoluzione è imprevedibile

Un'indagine condotta su un campione di oltre 2.000 imprese venete di 11 settori e di tutte le sette province, dalla quale emergono indizi di ottimismo e vitalità, ma che ha il «limite» di essere stata condotta in ottobre e dunque prima dell'arrivo del nuovo pesante pacchetto di restrizioni
CORONAVIRUS CORONA VIRUS COVID19 COVID 19 FASE 2 DUE STABILIMENTO FABBRICA OLIMPIA SPLENDID PRODUZIONE CLIMATIZZATORI PRODOTTI PER LA CLIMATIZZAZIONE E IL TRATTAMENTO DELL ARIA OPERAIA OPERAIE CON MASCHERINA PROTETTIVA MASCHERINE PROTETTIVE DPI DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALE SICUREZZA SUL LAVORO OPERAIO OPERAI PREVENZIONE
CORONAVIRUS CORONA VIRUS COVID19 COVID 19 FASE 2 DUE STABILIMENTO FABBRICA OLIMPIA SPLENDID PRODUZIONE CLIMATIZZATORI PRODOTTI PER LA CLIMATIZZAZIONE E IL TRATTAMENTO DELL ARIA OPERAIA OPERAIE CON MASCHERINA PROTETTIVA MASCHERINE PROTETTIVE DPI DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALE SICUREZZA SUL LAVORO OPERAIO OPERAI PREVENZIONE

PADOVA. Un'indagine condotta su un campione di oltre 2.000 imprese venete di 11 settori e di tutte le sette province, dalla quale emergono indizi di ottimismo e vitalità, ma che ha il «limite» di essere stata condotta in ottobre e dunque prima dell'arrivo del nuovo pesante pacchetto di restrizioni. Per questo VenetoCongiuntura, il report trimestrale di Unioncamere del Veneto presentato oggi, a Padova, dal presidente, Mario Pozza, e dal leader della Camera di Commercio di Padova, Antonio Santocono, si apre con l'immagine di una sfera di cristallo.

«Di giorno in giorno - riconosce Pozza - il sentiment degli imprenditori cambia, la tensione è molta, e per quanto possa essere puntuale e tempestiva, di fronte all'imprevedibilità del giorno dopo qualsiasi analisi rischia di non essere aderente alla realtà». «Stiamo vivendo in un contesto che sembra realizzare le nostre più fosche previsioni - prosegue Santocono - ma nella instabilità possiamo comunque intercettare la propensione a reagire degli imprenditori».

In termini numerici, la produzione industriale nel terzo trimestre risulta in calo di 2,4 punti rispetto allo stesso periodo del 2019, in netto miglioramento rispetto al -22,4% rilevato nella seconda frazione. Una tendenza simile è rispecchiata dagli ordini (-2% quelli interni e -2,7% gli esteri) e dal fatturato (-3,7% in generale sul quale pesa una flessione del 5,7% sul fronte dei mercati esteri). Relativamente alla produzione, i settori più depressi appaiono quelli dei mezzi di trasporto (-12,2%) e del tessile abbigliamento calzature (-12%) mentre, fra gli unici tre che denotano nel terzo trimestre una crescita sul 2019, vi sono la gomma plastica (+4,8%) e il legno e mobile (+4,2%).

Uno sguardo ai segmenti più in affanno, infine, vede la produzione calare del 4,5% nelle aziende con meno di 50 addetti (quelle con dimensione maggiore si fermano al -1,2%) e nelle realtà che si occupano di beni intermedi (-4,3%), mentre il comparto dei beni di consumo, con un -0,6%, è sostanzialmente stabile rispetto al terzo trimestre del 2019.

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