Turismo sostenibile, le chiavi del successo dell'Alto Adige

BOLZANO. Il turismo in Alto Adige sta vivendo un periodo mai sperimentato prima: dopo stagioni da record in cui arrivi e presenze sono aumentati anno dopo anno, ora l'incertezza e le normative stringenti hanno cambiato il comportamento di turisti e locali.
Eurac Research con il supporto di Idm Südtirol Alto Adige e della Provincia di Bolzano ha promosso la creazione dell'Osservatorio sul turismo sostenibile in Alto Adige: un progetto permanente per raccogliere dati, analizzare costi e benefici del settore e supportare i decisori nella gestione dei flussi.
Il primo rapporto annuale dell'Osservatorio è disponibile sul sito https://sustainabletourism.eurac.edu. I ricercatori di Eurac Research hanno analizzato le presenze e la distribuzione dei turisti nel corso dell'anno e considerato aspetti come il consumo di acqua, i rifiuti prodotti e i mezzi con cui si sono spostati nelle località di villeggiatura.
L'analisi prende in considerazione gli impatti su società, ambiente ed economia. Emerge per esempio che il turismo è abbastanza diffuso e coinvolge la gran parte dei comuni, permettendo così una maggiore dispersione e minori problemi di sovraffollamento.
L'Alto Adige inoltre, dipende poco dal traffico aereo; ha molti ospiti italiani e tedeschi che implicano, a livello globale, meno emissioni inquinanti da trasporto. I turisti sono tuttavia ancora troppo legati ai mezzi privati, sia per arrivare, sia per spostarsi una volta in Alto Adige. Per quanto riguarda le strutture ricettive, è sempre crescente l'attenzione a utilizzare prodotti alimentari sostenibili e regionali.
«I dati mostrano come nel turismo ogni fenomeno porti con sé molteplici conseguenze: la crescita dell'intensità turistica fa aumentare per esempio gli occupati del settore, ma anche i prezzi dei beni e servizi per i locali. La chiave è trovare il giusto equilibrio tra il sostegno alle imprese turistiche, le condizioni dei lavoratori e la loro formazione, tra gli ospiti e le comunità locali, tra la fruizione del territorio e la tutela dell'ambiente», spiega Harald Pechlaner, direttore del Center for Advanced Studies di Eurac Research.
I ricercatori di Eurac Research stanno continuando a raccogliere dati e ad analizzarli per approfondire la situazione del turismo durante e dopo la pandemia. A ottobre pubblicheranno la seconda edizione del rapporto annuale dell'Osservatorio sul turismo sostenibile in Alto Adige con i dati delle ultime due stagioni.
Riproduzione riservata © il Nord Est