Il manager veneziano Paolo Denti e il sogno di Oversonic Robotics: “Robee, un robot umanoide cognitivo che salvi le persone dai lavori pericolosi”

Il futuro è già qui, nel 2022 arriverà sul mercato italiano l’umanoide. “Durante la pandemia, con tutti quei morti sul lavoro, gli infermieri e i medici in prima linea, ci siamo detti, con tutta questa tecnologia che abbiamo a disposizione è impossibile che non si possa ridurre il rischio di alcuni lavoratori”

Roberta Paolini

PADOVA. “Dagli angioletti ai robots umanoidi”. All’inizio scherza Paolo Denti, manager e imprenditore di origine veneziana, ex top manager del gruppo Benetton Sportsystem in USA, ex direttore generale di Nordica ed ex ad del Gruppo Thun. Quello degli angioletti per l’appunto. Poi però quando parla del suo nuovo sogno, Oversonic Robotics, di cui è amministratore e founder dal 2020, si fa serissimo.

“Quando io e Fabio Puglia, l’uomo tecnologico dietro a questo progetto, ci siamo conosciuti ci siamo presi subito. La profondissima trasformazione digitale che stiamo vivendo ci ha spinti a lavorare cercando di unire la passione per l’intelligenza emotiva con quella artificiale. Un settore in grandissimo progresso, poi la spinta finale ce l’ha data il Covid”.

Ed è questo il punto, creare dei robot con la forma di un umano che potessero aiutare le persone essere utili nei lavori faticosi ma anche in quelli pericolosi. “Durante la pandemia, con tutti quei morti sul lavoro, gli infermieri e i medici in prima linea ci siamo detti, con tutta questa tecnologia che abbiamo a disposizione, è impossibile che non si possa ridurre il rischio di alcuni lavoratori”.

E così Robee, il robot umanoide cognitivo arriverà sul mercato nel 2022 e già questo autunno verrà sottoposto a tutte le certificazioni del caso, sarà un prodotto industriale realmente adattabile alle esigenze del mercato.

“Ci sono centri di ricerca avanzatissimi in questo settore. Noi volevamo avere l’opportunità di utilizzare la tecnologia che è tantissima e già c’è per offrire alle imprese un robot in grado di affiancare l’uomo nei lavori più pericolosi e faticosi, tanto nell’industria, quanto ad esempio in ambito medicale”.

Nel mondo medicale in particolar modo, spiega Denti, nella logistica clinica, il robot è in grado di interagire in un presidio terapeutico “è autonomo, ma interfacciabile” spiega Denti, “Pensi ad un reparto Covid, sarebbe utilissimo”.

Oversonic Robotics, la società che opera nell’ambito della robotica umanoide cognitiva, ha da poco chiuso un aumento di capitale venendo valutata 14 milioni di euro e collocando il 100% delle quote. Nel capitale è entrata la Fintel, finanziaria della famiglia Bulgarelli che ha preso il controllo del 33% della società, inserendo in CdA Claudio e Rossana Bulgarelli. Fondata nel 2020 in Brianza da Puglia e Denti, l’azienda, dopo un anno di lavoro sul fronte della ricerca e della prototipazione, si avvarrà ora di nuovi capitali strategici per lo sviluppo del piano industriale 2021-2026.

I contratti e le collaborazioni sono al momento top secret, come pure le immagini di tutto l’umanoide, ma una volta arrivato sul mercato l’intenzione è di creare un prodotto anche personalizzato ma comunque da produrre su ampia scala.

“Ne faremo centinaia, ci sono e ci saranno collaborazioni e partnership in Trentino, dove c’è un polo di ricerca avanzata, e anche in Veneto” spiega Denti. Robee sa fare molte cose, ha la forma di un umano, spiega Denti, “perché deve lavorare in spazi occupati dagli uomini, afferra e colloca le cose, parla, impara, può guidare e soprattutto immagazzina le informazioni e le condivide.

Il nostro obiettivo è quello che affianchi l’uomo e lo sostituisca in quelle attività che lo possono mettere in pericolo”. Tra i vari progetti ce n’è uno importantissimo, quello di utilizzare il robot per interagire con i bambini autistici. “Ci sono situazioni in cui un robot dà risultati migliori perché è in grado di interagire senza che scattino le emozioni umane” spiega Denti.

Non è un male, anzi è un bene. Anche perché Robee risponde sicuramente alla prima legge della robotica di Isaac Asimov: “Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno”.

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