Sindacati in Fvg, è corsa all'operazione trasparenza per gli stipendi

Cgil, Cisl e Uil corrono ai ripari e, dopo la denuncia del Messaggero Veneto, entro una settimana, dieci giorni al massimo, i redditi dei sindacalisti saranno on line. Con alcuni distinguo però: la Uil pubblicherà il Bilancio del sindacato regionale e non i singoli compensi, perché «nessuno dei nostri segretari è dipendente, nessuno di noi è indennizzato, riceviamo soltanto dei rimborsi spese», spiega il segretario generale Giacinto Menis. In casa Cisl, dove l’operazione trasparenza è nata, il segretario generale Giovanni Fania si affretta a chiarire che il suo compenso attuale non raggiunge i 3 mila euro, «ma si ferma a 2 mila 750 perché sto restituendo al sindacato quello che in più avevo percepito dallo Stato».
Fania incassa infatti una busta paga dallo Stato e su questa base la Cisl applica la differenza e calcola lo stipendio da segretario: «Se poi prendo di più, allora mi viene trattenuta la somma in eccedenza per restituirla alla Cisl». Precisazioni a parte, Fania spiega che l’operazione trasparenza cislina non è affatto finita in soffitta, tuttalpiù si è concessa un periodo di vacanza. «Fra una settimana - afferma - metteremo anche tutti i redditi dei segretari delle unioni e delle federazioni regionali, perché questa è una regola che ci siamo dati. Quest’anno però la dichiarazione dei redditi relativa al 2015 si è protratta fino alla fine luglio, in agosto si va in ferie e gli operatori non sono riusciti a inserire i “quadri c”.
Ora siamo di nuovo tutti al lavoro e li inseriremo quanto prima». Quella della trasparenza per la Cisl è ormai diventata una «regola universale, sia per i segretari, sia per i membri di segreteria - precisa Fania -. Se poi qualche commissione cui partecipiamo prevede il gettone, allora lo defalchiamo in automatico dallo stipendio». Alla Cgil invece Villian Pezzetta non vuole sentire parlare di «regole universali». Se c’è «totale condivisione sulla trasparenza, a maggior ragione ai giorni nostri», a essere resi pubblici sono soltanto i compensi dei livelli apicali. «La nostra è una scelta - precisa -. Pubblichiamo i redditi soltanto dei segretari delle camere del lavoro e della segreteria regionale, perché sono i livelli apicali e più remunerati. Quelli che ritengo sia corretto comunicare in un’ottica di trasparenza». Infatti in Cgil esiste un regolamento - «consultabile da tutti», assicura Pezzetta - che fissa gli stipendi di tutte le figure attive nel sindacato.
«È raggiungibile dal sito nazionale e vale anche per gli impiegati - aggiunge il neo eletto segretario -. Un nostro iscritto in qualsiasi momento può venire a vedere i redditi di ciascuno di noi. Ma comunque l’ordine di grandezza del reddito di un segretario regionale è di 2 mila 300/2 mila 400 euro netti al mese, per un segretario della Camera del lavoro siamo sui mille 900. Un ordine di grandezza ben lontano da quello che qualcuno può ipotizzare». E ancora: «Noi rappresentiamo il mondo del lavoro, un mondo fatto di sacrifici, il vero propulsore dell’economia italiana che ha patito e sta patendo la crisi. L’operazione trasparenza è un atto dovuto», rimarca Pezzetta. E poi un impegno personale: «Entro una settimana, dieci giorni al massimo, tutti i dati dei livelli apicali saranno disponibili sul nostro sito».
La Uil invece, come accennato, fa un passo di lato: niente redditi, ma il bilancio della sede regionale del sindacato. «Entro il mese pubblicheremo il documento finanziario della sede regionale dell’organizzazione - assicura Menis -. La pubblicazione non è stata normata perché nel caso del Friuli Venezia Giulia il problema si pone relativamente, nel senso che il personale per così dire politico, cioè i segretari, non è dipendente e neanche indennizzato. Io non ricevo una retribuzione né un’indennità o un compenso dalla Uil regionale. Abbiamo dei rimborsi spese. Io sono andato in pensione un paio di anni fa e oltre a questa ho rimborsi spese per l’attività che effettivamente svolgo. I colleghi sono distaccati in permesso dalla loro categoria, oppure c’è chi svolge una doppia attività. In ogni caso, tutte le spese del sindacato sono fatte soltanto se ci sono i fondi».
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