Mediobanca, tra Caltagirone e Nagel è scambio di accuse
Il gruppo del costruttore: due falsi nelle dichiarazioni dell’amministratore delegato. La replica del manager: forti acquisti prima dell’assemblea

Sale la tensione tra il gruppo Caltagirone e i vertici di Mediobanca in merito all’Ops lanciata da Mps sull’investment bank milanese.
La società del costruttore, socio forte sia dell’istituto senese, sia di Mediobanca (oltre che di Generali) attacca Alberto Nagel, per quanto dichiarato «nel corso della conferenza stampa tenuta a valle dell'approvazione a maggioranza, da parte del cda di Mediobanca, del comunicato inerente l'offerta di Mps».
In quell’occasione, il ceo della banca milanese aveva spiegato ad analisti e giornalisti le ragioni del “no” all’offerta di acquisto da parte dell’istituto senese, ricordando – tra le altre cose – che l’operazione non è amichevole e che è diversa dalle altre transazioni ostili che si vedono sul mercato.
«Avere gli stessi azionisti da una parte e dall'altra, l'assenza di premio e la circostanza che l'offerente è più piccolo della target generano punti interrogativi sulle intenzioni degli azionisti nel perseguire questa transazione», aveva spiegato.
Inoltre, Nagel aveva rilevato insoliti movimenti nel capitale da parte dei grandi azionisti e di alcuni fondi pensione italiani. Secondo una nota diffusa dal gruppo dell’imprenditore romano, queste affermazioni «oltre a risultare sovente inesatte e del tutto strumentali e infondate, contengono due oggettive falsità».
La prima contestazione è relativa al fatto che «il gruppo Caltagirone abbia realizzato significativi acquisti di azioni Montepaschi ad aprile o comunque a ridosso della convocata assemblea del 17 aprile».
In secondo luogo viene contestata la veridicità del fatto che la società dell’imprenditore «abbia offerto lo stesso prezzo degli altri aggiudicatari nella procedura di Abb con la quale in data 13 novembre 2024 il ministero dell’Economia e delle Finanze ha ceduto partecipazioni in Mps».
Nella serata di ieri è arrivata la risposta di Mediobanca. A partire dalla precisazione che, in occasione della conferenza, Nagel ha affermato esservi stati «diversi elementi di anomalia in relazione all’Ops».
Tra le altre cose, viene riportata una frase: «Abbiamo visto che, in vista di questa assemblea, è stato acquistato circa il 10-12% del capitale. Quindi il prezzo delle azioni è salito, gli acquirenti erano il secondo maggiore azionista di Mediobanca e diversi fondi pensione, fondi pensione italiani. Gli stessi acquirenti si sono materializzati in Mediobanca in vista dell'assemblea degli azionisti del 16 giugno».
In relazione a questo, l’investment bank riporta una comunicazione Consob secondo la quale in data 3 dicembre il gruppo Caltagirone aveva superato la soglia del 5% nel capitale sociale di Mps. Quindi, per la banca di Piazzetta Cuccia, «risulta del tutto aderente al vero l’affermazione secondo cui il gruppo Caltagirone ha effettuato significativi acquisti in vista dell’assemblea degli azionisti di Mps».
Una controreplica del gruppo Caltagirone è giunta successivamente. In particolare il nuovo comunicato dice che il gruppo ha effettuato acquisti di Mps, salendo alla quota del 9%, oltre due mesi prima dell'assemblea.
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