Salvini: «Nazionalizzare Autostrade? Guardando i bilanci sì»

TREVISO. Una legge per togliere la concessione ad Autostrade. Questa sarebbe una delle ipotesi su cui starebbe lavorando il Governo. Agire alla radice, incidendo sulle due leggi che hanno autorizzato la nascita stessa della Convenzione che regola la concessione ad Autostrade per l’Italia. Ne scrive oggi La Repubblica, parlando di un vero e proprio blitz allo studio per velocizzare i tempi della revoca. Anche se la tenuta costituzionale del provvedimento non è certo.
Intanto stamattina Atlantia in scia delle notizie che danno l’Esecutivo determinato a proseguire sulla strada della revoca lascia sul terreno finora il 9,5%. L’ammissione alle negoziazioni è stata sofferta, all’inizio il titolo non è infatti riuscito a fare prezzo.
Sul tema è intervenuto anche il vice-premier Matteo Salvini che, ad Agorà Estate su Rai3, ha ammesso di aver votato il cosiddetto decreto Salva-Benetton del 2008 che dava al gestore autostradale quelle condizioni favorevoli che oggi il Governo Giallo-verde rimprovera. «Salvini governava con Berlusconi, ora non se lo ricorda più? Meglio rinfrescargli la memoria». Così aveva twittato ieri la deputata del Pd Debora Serracchiani.
Il vice-premier commenta gli attacchi dei dem con un sostanziale: sì ho votato, ma chi non ha vigilato dovrebbe tacere. Invece sul progetto di nazionalizzare Autostrade trasferendo la concessione ad oggi in mano ad Aspi ad Anas ha detto: «Non lo so, non sto seguendo le indiscrezioni di stampa» rispondendo alle ipotesi circolate sulla stampa. «Abbiamo avviato - ribadisce Salvini - l'iter per la revoca della concessione, è che mi sembra il minimo. Se Autostrade si sta mettendo a disposizione in ritardo, fa solo una piccola parte del suo dovere e nessuno si sogni di barattare questo con i rinnovi delle concessioni». Mentre alla domanda se lui fosse d’accordo con la nazionalizzazione di Autostrade per l'Italia, ha riposto: «Studiando i bilanci di Autostrade, sì».
«C'è chi - continua Salvini riferito ad Atlantia, socio di controllo di Autostrade - grazie agli incassi ricevuti dagli italiani si è andato a comprare partecipazioni in giro per il mondo. Siccome la revoca della concessione non arriverà in 15 giorni, perché ci sarà spazio per la controparte per spiegare e giustificarsi» e questo procedimento «durerà alcune settimane, valuteremo in questo periodo cosa è meglio per gli italiani».
Ma il numero due di Palazzo Chigi spiega di non essere contro la gestione dei servizi da parte dei privati: «Noi faremo quello che serve, è utile e giusto senza guerre di religione. Io non sono pro o contro Benetton o Autostrade. I privati nel 99% dei casi fanno bene il loro lavoro in Italia, in questo caso il privato ha fatto un disastro ed è un privato molto ben pagato».
Salvini, infine, torna sull'ipotesi di nazionalizzare la società Autostrade per l'Italia: «Io sono per una compresenza tra pubblico e privato» ma le autostrade «sono una di quelle realtà che all'estero sono gestite in maniera pubblica, addirittura in alcuni Paesi sono gratuite». Sull'ipotesi di riportare sotto il controllo dello Stato la società Aspi «non ho ancora abbastanza elementi per dirvi faremo così, di sicuro quello che per i governi passati era intoccabile, per noi non lo è».
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