Safilo crolla in Borsa dopo l’annuncio dell’aumento da 150 mln

PADOVA. Safilo precipita sul listino all'indomani dell'annuncio dell'aumento di capitale da 150 milioni, valore in pratica pari all'attuale capitalizzazione di Borsa della società dell'occhialeria. Le quotazioni, dopo una prima fase in cui le azioni non riuscivano a segnare un prezzo d'apertura, perdono l'11% a 2,5 euro. Il cda ha convocato i soci il prossimo 29 ottobre per delibera sull'aumento di capitale da 150 milioni di euro: l'operazione di rafforzamento patrimoniale affianca quella di rifinanziamento del debito per altri 150 milioni negoziato con le banche che lo dovrebbero approvare prima della data dell'assemblea
Per l'aumento, Safilo ha raggiunto un accordo con il suo azionista di maggioranza, Hal (titolare del 41,6% del capitale) il quale ha assunto due impegni: quello di sottoscrivere la propria quota di aumento e quello di sottoscrivere eventuali azioni rimaste inoptate. Tra le condizioni dell'accordo tra Safilo e Hal ce ne è una riguardante il prezzo delle azioni di nuova emissione, cioè che questo "non sia superiore ad 1,50 euro per azione": tale condizione è irrinunciabile da parte di Hal.
L'azionista di maggioranza sarebbe tenuto al lancio di una opa obbligatoria, allo stesso prezzo delle azioni di nuova emissione, nel caso in cui non superasse nella prima fase dell'aumento il 45% (sottoscrivendolo pro-quota) e poi acquistasse azioni rimaste inoptate.
Secondo Equita Sim, se l'aumento di capitale elimina le incertezze legate al bond in scadenza nel 2019, d'altro canto la ricapitalizzazione è fortemente diluitiva e il prezzo chiesto da Hal (1,5 euro per azione), anche se non vincolante per il cda, è indicativo dei valori a cui il socio di maggioranza è disponibile per l'acquisto di ulteriori titoli. "I problemi di Safilo non si esauriscono risolvendo il tema finanziario di breve, perche' occorre affrontare il tema Dior" (la licenza in scadenza nel 2020 considerata a rischio).
Mediobanca Securities resta "underperform" sul titolo confermando i timori gia' espressi qualche settimana fa proprio legati al fatto che l'indisponibilita' delle banche a rifinanziare l'intero debito avrebbe portato alla necessita' di un aumento e che il portafoglio licenze post 2020 sara' da rivedere a causa della scadenza degli accordi di produzione con Kering-Gucci e della licenza con Dior/Lvmh. Gli stessi analisti assegna "zero chance" al rinnovo visti gli sforzi fatti da entrambi i gruppi del lusso per produrre internamente la propria linea di occhiali.
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