Sabrina verso l’ingresso in Edizione accordo fatto per la holding di Ponzano

A primavera di quest'anno le modifiche alle quote di Regia, la spa che tiene il 20% di Edizione. Alla secondogenita la quota del 50% in nuda proprietà. Era già stata nel consiglio della cassaforte di famiglia che segue un rigido schema di entrata per linea dinastica diretta
Sabrina e il padre Gilberto Benetton
Sabrina e il padre Gilberto Benetton

TREVISO. Dovrebbe essere Sabrina a prendere il posto di Gilberto Benetton, mancato ieri sera, in Edizione. Il vicepresidente della cassaforte di famiglia aveva da tempo impostato, d’accordo con gli altri fratelli, la transizione manageriale della holding che sta in cima all’impero da oltre 12 miliardi di asset della casata di Ponzano Veneto. Un impero che aveva gestito con il fidatissimo Gianni Mion fino a che nel 2016 non chiamò come ad Marco Patuano e presidente Fabio Cerchiai, mettendo fine ad un sodalizio durato trent’anni. L’anima finanziaria Gilberto, l’anima finanziaria della dinasty, era amministratore unico di Regia. La scatola, ce ne sono altre tre relative ai rami degli altri fratelli, sopra ad Edizione. Ogni spa tiene il 20% della holding, il resto è frazionato tra i membri della famiglia. Gilberto aveva previsto il passaggio delle sue quote alle figlie, Barbara e Sabrina, e della moglie Maria Laura Pasquotti. La struttura successoria è stata fatta con atto del 19 aprile del 2018 e depositata il giorno dopo. Con questo atto Gilberto, che era amministratore unico di Regia, ha ceduto la nuda proprietà per il 50% di Regia (la quota del capitale versato pari a 28,6 milioni) alla più giovane delle sue figlie, Sabrina, mantenendone l’usufrutto. Praticamente identica quota (il 49,99% del capitale) è stata assegnata in nuda proprietà alla sua primogenita Barbara, con un usufrutto diviso a metà tra lui e la moglie Maria Laura. Resta fuori in proprietà una parte residuale del capitale (pari allo 0,01%) che era rimasto a Gilberto. Come già è avvenuto per Massimo

Benetton, nipote di Gilberto e figlio del defunto Carlo, è quasi certo che sarà dunque la secondogenita Sabrina ad entrare in Edizione con il ruolo di socio fondatore. La 45enne è infatti già stata nel consiglio della holding che tiene tramite il piano intermedio Sintonia il 30% di Atlantia. Il grande operatore infrastrutturale italiano che una volta chiusa l’operazione con Acs Hochtief diverrà azionista di maggioranza di Abertis e quindi player mondiale delle autostrade e degli aeroporti. Atlantia ha l’88,1% di Autostrade per l'Italia, il 99,4% di Aeroporti di Roma, il 15,49% di Getlink la società che gestisce il tunnel della Manica, il 40% degli Aeroporti della Costa Azzurra. Ma attraverso Sintonia il braccio finanziario di Ponzano è anche entrato nelle telecomunicazioni, detiene il 60% di ConnecT (il restante 40% lo hanno recentemente ceduto al Fondo di Abu Dhabi e a Gic, fondo di Singapore) che sotto di sé ha il 29,9% di Cellnex. E poi c’è il mondo del travel retail con Schema34, al 100% di Edizione, che controlla il 50,1% di Autogrill.

E ovviamente il mondo dei maglioni, l’origine di tutto, con il 100% di Benetton Group e Olimpias. C’è l’immobiliare con Edizione Property e poi il settore agricolo con la Maccarese, la più grande aziende agricola italiana. Iinfine il pezzo che investe in strumenti finanziari, Schema33 cheha il 3,05% di Generali e il 2,1% di Mediobanca. Edizione era la creatura di Gilberto. Il suo regno erano i numeri, nella spartizione delle competenze lo aveva sempre ripetuto. E senza nulla togliere agli altri tre fratelli, l’imprenditore Gilberto, con la mente del fidato Mion, ha costruito il capolavoro finanziario di Autostrade. In un momento storico in cui i capitali veri li avevano loro. Gli imprenditori nati dal nulla facendo maglioni colorati nella periferia industriale agli albori del suo miracolo: il Nordest, la Locomotiva del Paese. Il riscatto dei danari dell’industria sulla finanza. la successione blindata Ora in un copione che si è già visto per il più giovane fratello Carlo in Edizione entrerà la seconda generazione. Con un percorso stabilito dallo statuto di Edizione e costruito per blindare in maniera assoluta il ruolo della famigliaBenetton dentro alla cassaforte.

Nello statuto di Edizione, rivisto il 26 giugno del 2016, è stabilito (art.6) che lo status di socio fondatore spetta ai soci Luciano, Gilberto, Giuliana e Carlo. In caso di trasferimento inter vivos o mortis causa i soci fondatori, durante la vita della società, devono sempre restare in numero di quattro. Lo status di socio fondatore, e i connessi diritti particolari, spetta soltanto ad un discendente in linea diretta dei Benetton senior. Ma non è l’unico elemento che blinda la società. La dinastia di Ponzano ha incardinato la prelazione in modo che l’impero resti saldamente sotto l’egida Benetton.

In caso di successione mortis causa, le partecipazioni pervenute in proprietà per successione legittima o testamentaria a soggetti che non appartengano al nucleo familiare del socio, «dovranno essere offerte agli altri soci, i quali pertanto avranno un corrispondente diritto di riscatto». Gilberto aveva fatto modificare il 5 maggio di quest’anno l’atto costitutivo della “sua” Regia, in particolar modo la parte relativa alla Modifica dei poteri degli organi amministrativi. Era l’unico comandante di quella nave. E forse già sapeva.

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