Da Illimity via libera a Banca Ifis, Berlino boccia la scalata UniCredit
Nuova fiammata ieri sul riassetto del sistema bancario italiano. Protagoniste da una parte l’offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) lanciata da Banca Ifis su Illimity Bank e, dall’altra, il tentativo di UniCredit di scalare Commerzbank, la seconda banca tedesca

Nuova fiammata ieri sul riassetto del sistema bancario italiano. Protagoniste da una parte l’offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) lanciata da Banca Ifis su Illimity Bank e, dall’altra, il tentativo di UniCredit di scalare Commerzbank, la seconda banca tedesca. Due fronti caldi che mostrano quanto la finanza italiana ed europea stia vivendo una fase di inedito dinamismo.
Il consiglio di amministrazione di Illimity Bank, l’istituto guidato dall’ex ministro Corrado Passera, ha analizzato l’offerta di Banca Ifis e, con l’aiuto degli advisor Jefferies e Wepartner, ha riconosciuto ieri che il corrispettivo è «congruo dal punto di vista esclusivamente finanziario». Ma il giudizio positivo si ferma qui. Oltre ai numeri, si legge in un comunicato, emergono anche alcune riserve. Il Cda di Illimity ha segnalato infatti una serie di «rischi e incertezze» legati all’operazione: «dalle carenze informative, alle sinergie attese, ai differenti modelli industriali dell’emittente e dell’offerente, ai rischi di realizzazione dell’operazione e al livello di patrimonializzazione del nuovo gruppo bancario». In sintesi, nonostante l’apparente convenienza economica, secondo il Cda dell’istituto guidato da Passera, mancano ancora elementi fondamentali per una valutazione complessiva chiara.
Ma è sul versante europeo che si infiamma la scalata di UniCredit su Commerzbank, sulla quale ieri sono arrivate reazioni politiche che non fanno ben sperare l’amministratore delegato Andrea Orcel. Il governo tedesco ha infatti espresso con una chiarezza che ha pochi precedenti la propria netta contrarietà all’operazione: una portavoce del ministro delle Finanze, Lars Klingbeil, ha definito «inaccettabile» un’acquisizione non amichevole di una banca considerata strategica per il Paese. Il portavoce del governo, Stefan Meyer, ha successivamente confermato che la posizione di Klingbeil è stata concordata con la cancelleria e quindi direttamente con gli uffici del nuovo cancelliere Friedrich Merz. Contemporaneamente il ministero dell’Economia tedesco ha però voluto smentire l’ipotesi di un incontro sul tema tra lo stesso Klingbeil e il suo omologo italiano Giancarlo Giorgetti. Nella giornata di ieri erano infatti circolate indiscrezioni secondo le quali Germania e Italia starebbero cercando un allineamento sul tema bancario. Ma è evidente che, al di là dei rapporti diplomatici, sia a Roma che a Berlino le due operazioni di UniCredit non godano di sponsor politici.
La scalata tedesca sembra infatti essere legata a doppio filo con l’altra scalata di UniCredit al Banco Bpm. Un’operazione che non è piaciuta a Palazzo Chigi tanto da aver imposto clausole molto stringenti attraverso il Golden Power. Giovedì alcuni dirigenti di piazza Gae Aulenti hanno incontrato Stefano Di Stefano, dirigente del Mef e componente del Cda di Mps, per chiarire le intenzioni della banca e comprendere se ci possano essere spazi di manovra per alleggerire le prescrizioni del Golden Power. Le questioni aperte sono rimaste sostanzialmente due: da una parte, la richiesta di uscita dal mercato russo entro gennaio 2026 e, dall’altra, i vincoli legati alla Sgr Anima, dove l’obbligo è mantenere per almeno cinque anni l’attuale peso di titoli italiani, in particolare Btp.
Un contesto in forte movimento che ha sullo sfondo anche le manovre di Mediobanca che, sotto Ops da parte di Monte del Paschi, ha promosso a sua volta un’offerta di pubblico scambio da 6,3 miliardi di euro per il 100% di Banca Generali, da pagare interamente con azioni di Generali Assicurazioni, di cui l’istituto guidato da Alberto Nagel è il primo socio con circa il 13% del capitale sociale. Il rapporto di concambio è fissato in 1,70 azioni Generali per ogni azione Mediobanca ex dividendo. E il 16 giugno è prevista l’assemblea di Piazzetta Cuccia.
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