Riforma Bcc: le ribelli vanno con Trento

Incontro prima di Ferragosto: si rafforza il polo alternativo a Iccrea sotto l'egida di Federcasse. Salta così ogni possibile mediazione con la Cassa centrale di Trento

La riforma delle banche cooperative si realizzerà con due gruppi bancari nazionali di riferimento. Secondo Radiocor Plus ad agosto ha preso corpo l'iniziativa dei promotori del gruppo alternativo a quello che si sta realizzando attorno a Iccrea Banca e sotto l'egida di Federcasse.

I “ribelli” si stanno coagulando attorno alla trentina Cassa Centrale Banca che conta di federare un centinaio di Bcc italiane. La federazione nazionale delle banche cooperative, guidata da Alessandro Azzi, tenta da mesi una mediazione tra Iccrea e Cassa Centrale Banca, tentativo finora infruttuoso.

La pattuglia delle Bcc ribelli, in un incontro prima della pausa di ferragosto, ha deciso di avviare il progetto. Nelle prossime settimane si lavorerà al piano industriale, spiegano fonti a conoscenza del dossier, con l'obiettivo di annunciare entro ottobre la nascita del secondo gruppo bancario cooperativo, salvo imprevedibili colpi di scena. Il gruppo Cassa Centrale Banca già nel 2015 aveva presentato un progetto per un gruppo autonomo poi rimesso nel cassetto in attesa che venisse definita la riforma del sistema del credito cooperativo, varata nella primavera di quest'anno.

Il gruppo Iccrea e il gruppo Cassa Centrale Banca sono due gruppi bancari di secondo livello che vendono servizi in concorrenza alle piccole banche di credito cooperativo italiane. La riforma delle Bcc introdotta dal Governo Renzi ha fissato un limite di un miliardo di patrimonio per dare vita a un gruppo bancario nazionale. La riforma ha previsto anche una way-out (uscita) dal sistema che è scaduta lo scorso 15 giugno.

L'opzione di uscita è stata utilizzata solo da tre banche cooperative: Cassa Padana, ChiantiBanca e Banca di Cambiano.

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