Delta Siderurgica: dalla fonderia alle macchine su misura
L’azienda di Remanzacco, forte di trent’anni anni di attività, ha chiuso i conti 2024 con 8 milioni di ricavi e uno di utile, i dipendenti sono 21, ma è sempre più difficile trovare personale specializzato

Trent’anni di storia d’impresa e di famiglia.
La Delta Siderurgica – dislocata fra Remanzacco, sede degli uffici amministrativi, commerciali e tecnici, dei collaudi, montaggi e magazzino, Ospedaletto di Gemona, dove si trova l’officina meccanica, e Premariacco, comune in cui è ubicato un ulteriore magazzino – è stata fondata nel 1995 da Enzo Pittioni, padre dell’attuale titolare, Massimo, che ha ereditato il bagaglio di lunga esperienza del genitore nel settore delle fonderie.
Nata come ufficio commerciale, l’azienda si è rapidamente espansa: il primo capannone acquistato, a Remanzacco, era dedicato alle verifiche di qualità e ai collaudi delle forniture.
«Fin dall’inizio – spiega Massimo Pittioni – abbiamo scelto di mantenere interni i controlli dimensionali e non distruttivi, rendendo la qualità, appunto, uno dei pilastri della nostra attività. Negli anni siamo cresciuti costantemente: prima abbiamo ampliato l’area di collaudo, la produzione e gli uffici di Remanzacco, poi abbiamo acquisito l’officina meccanica Gubiani di Gemona e successivamente aperto il magazzino a Premariacco, destinato alla gestione dei modelli di un nostro cliente». «Di recente, poi, abbiamo completato l’allestimento di un’area di 650 metri quadri, dotata di carro ponte da 10 tonnellate, destinata esclusivamente a montaggi, collaudi funzionali e pressature. Così – prosegue Pittioni – la nostra offerta si è gradualmente evoluta. Da semplici fusioni e forgiati siamo passati a pezzi lavorati meccanicamente e infine alla costruzione di macchine complesse su progetto del cliente. Siamo in grado di garantire sia pezzi singoli che grosse serie».
Il principale punto di forza di Delta Siderurgica – 21 dipendenti e mercato prevalentemente nazionale, per quanto esporti in Austria, Olanda, Finlandia e Tunisia – è la capacità di gestire forniture complesse a partire da fusioni, anche in piccole quantità, seguendo l’intero processo produttivo.
«Ci rivolgiamo in particolare al settore della ricambistica per componenti non a magazzino – rende noto il titolare – dove è fondamentale assicurare la conformità ai disegni fin dal primo tentativo: non possiamo trasferire al cliente i costi legati a eventuali prove o rifacimenti».
All’alto livello di specializzazione si collega il principale problema che l’industria è chiamata ad affrontare: «La maggiore sfida che si presenta – chiarisce Pittioni – è il reperimento di personale specializzato. Tornitori e fresatori qualificati sono sempre più difficili da trovare e in una realtà produttiva flessibile come la nostra la tecnologia non può sempre sostituirsi alla competenza umana».
Forte dei suoi importanti traguardi (8 milioni di fatturato nel 2024 e uno di utile), nonché di un costante impegno nell’aggiornamento dei macchinari e dei sistemi di collaudo, Delta Siderurgica guarda con ottimismo al futuro: sta ora valutando l’acquisto di nuove macchine utensili per l’officina e di uno scanner 3D per il tracciamento delle fusioni, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente il controllo qualità e il processo di reverse engineering. —
Riproduzione riservata © il Nord Est