Rifiuti, il master del Fvg in gestione sostenibile reclamato dalle aziende. «Mancano gli specialisti»

Università di Trieste e di Udine fra le promotrici del percorso di studi
Giulia Basso

La gestione sostenibile dei rifiuti è tra le principali sfide in materia di green economy e di circolarità. Ma per affrontarla al meglio servono professionalità nuove, in grado di confrontarsi con questa problematica a 360 gradi. È nato da questo presupposto il master interateneo di primo livello in “Economia Circolare. Ciclo integrato dei rifiuti”, avviato lo scorso aprile nella sua prima edizione, che terminerà a maggio 2024.

Il percorso vede coinvolte le Università di Trieste e di Udine, con la collaborazione della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Gorizia, del Consorzio per lo sviluppo del polo universitario di Gorizia, e di varie aziende operanti nel settore della gestione del servizio integrato rifiuti urbani. «La richiesta di attivare questo percorso è venuta proprio da alcune aziende del territorio che operano in questo settore: c’è la necessità di formare figure con ampie competenze multidisciplinari, di carattere tecnico, giuridico ed economico, che siano in grado di affrontare i diversi aspetti della gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare integrata - spiega il coordinatore del master, Gianluigi Gallenti -. Con questo master vogliamo fornire agli attori della filiera tutte le competenze specifiche necessarie per operare in un sistema pubblico-privato complesso, in cui agiscono attori economici e istituzionali».

Sulla stessa linea il direttore del Servizio rifiuti regionale, Flavio Gabrielcic, che sottolinea: «Sono state le stesse aziende a segnalarci la difficoltà di trovare sul mercato professionisti in grado di occuparsi del tema rifiuti in tutte le sue sfaccettature: perciò abbiamo interpellato gli Atenei per capire se fosse possibile organizzare un master ad hoc». Detto fatto. Il percorso messo a punto riunisce insegnamenti che spaziano dagli aspetti economici - organizzazione industriale, dinamiche di mercato, tariffazione di riferimento - alle problematiche giuridiche, senza trascurare le nozioni tecniche legate alle diverse opzioni di raccolta, riciclo e smaltimento. Gli stessi corsisti, quasi una trentina, sono in gran parte dirigenti, tecnici e quadri provenienti dalle aziende che hanno deciso di finanziare il percorso: AcegasApsAmga, Bioman, Calcina iniziative ambientali, Friul Julia appalti, Gea, Isontina ambiente, Snua.

La loro formazione è eterogenea: ci sono laureati in ingegneria, in giurisprudenza, in scienze ambientali, in economia e scienze politiche. Tanto che, dice Gallenti, una delle sfide principali nell’elaborazione di questo master è stata proprio quella di mettere a punto una didattica funzionale a un background di studenti così variegato, con l’obiettivo di rendere i corsisti in grado di misurarsi con il nuovo contesto dell’economia circolare e della transizione energetica, caratterizzato da una complessità crescente dell’apparato di regolazione economica e da una sempre più ampia apertura al mercato.

Il master prevede 320 ore di attività didattiche in un anno, distribuite dal giovedì al sabato. In prevalenza le lezioni vengono proposte online, con una piccola quota di ore in presenza, svolte presso la sede goriziana del polo universitario di Udine. Il master prevede anche una parte tecnico pratica di tirocinio e in laboratorio, che partirà il prossimo autunno e verrà calibrata in base ai profili dei singoli corsisti.

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