Pop Vicenza, Zonin: «Bisognava fare una grande banca veneta»

«Bisognava tentare di fare una grande banca veneta con la fusione tra la Popolare di Vicenza e Veneto banca». Lo ha detto, ieri a Vicenza, Gianni Zonin già presidente della popolare berica a margine dell'udienza che lo vede tra gli imputati per il crac dell'istituto di credito

VICENZA. «Bisognava tentare di fare una grande banca veneta con la fusione tra la Popolare di Vicenza e Veneto banca». Lo ha detto, ieri a Vicenza, Gianni Zonin già presidente della popolare berica a margine dell'udienza che lo vede tra gli imputati per il crac dell'istituto di credito. «Per sposarsi bisogna essere in due - ha aggiunto facendo riferimento alla mancata volontà di Veneto banca -, nella sua piena legittimità se uno non vuole la cosa non si fa. A me resta il rammarico di non essere stato capace di convincere l'altra parte di portare avanti questa aggregazione». Per Zonin se ci fosse stata l'aggregazione «non sarebbe successo quanto accaduto».

«Era un orgoglio veneto mettere insieme le due banche in un territorio in forte crescita ed espansione come quello in cui viviamo e lavoriamo. Ecco, se ci fosse stato un orgoglio veneto anche dall’altra parte forse non sarebbe andata così. E se fossimo diventati una grande banca, importante in Italia e in Europa, adesso non saremmo qui. Molto è dipeso dal fatto che non sono riuscito a far capire l’importanza di questa operazione; che non sono riuscito a convincere Veneto Banca che era indispensabile realizzare quella fusione» ha poi aggiunto.

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