Olimpiadi, la pista da bob di Cortina costerà 1,5 milioni all’anno

Società Infrastrutture Milano-Cortina: lo Sliding Center sarà in attivo dal 2032. Webuild e Pizzarotti in corsa per la ristrutturazione della pista: gara da 81 milioni

Giorgio Barbieri
Il rendering dello Sliding Center di Cortina
Il rendering dello Sliding Center di Cortina

È probabilmente l'opera simbolo delle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026. Sicuramente quella più contestata e al centro delle polemiche. Si tratta della ristrutturazione della pista da bob "Eugenio Monti" di Cortina, un'opera del valore base di 81 milioni con asta a "chiamata diretta" (avviata dopo un primo bando andato deserto) che si chiuderà il 20 settembre. Sono state 14 le imprese invitate a partecipare dalla Società infrastrutture Milano-Cortina e due di queste, Webuild e Pizzarotti, hanno già effettuato un sopralluogo a Cortina nei giorni scorsi.

Nelle scorse settimane, dopo che l'asta era andata deserta, era anche partita una proposta ufficiale indirizzata al CIO e alla Fondazione Milano Cortina 2026 da parte della municipalità di Innsbruck per la pista di bob e slittino a Igls come alternativa all'impianto cortinese. Un'offerta agli organizzatori italiani delle Olimpiadi del 2026 che prevedeva un contributo di 12,5-15 milioni di euro per le gare del 2026 e di pianificare una collaborazione anche post Olimpiadi e per rilanciare e sostenere gli sport bob, slittino e skeleton italiano. Una possibilità impraticabile per i vertici della Societa infrastrutture Milano-Cortina, presieduta da Luigi Valerio Sant'Andrea, anche alla luce dei risultati di un documento di progetto che «chiarisce e conferma in modo inequivocabile le scelte assunte in fase di candidatura in ordine alla riqualificazione della storica pista "Eugenio Monti" di Cortina d'Ampezzo».

All'interno del lungo documento è dettagliata anche un'ipotesi di conto economico dello Sliding Center per il quinquennio 2027-2032, anno in cui l'Ebitda dovrebbe diventare positivo. Qui sono dettagliate le voci di costi e ricavi: si va dalla spesa annua per la refrigerazione (694.000 euro) a quella per la spesa pubblicitaria (60.000 euro); dai costi per il personale amministrativo (230.000 euro circa) a quelli per il personale tecnico (292.000 euro a salire fino a 362.000). La manutenzione costerà invece 94.000 euro all'anno. I costi totali arriveranno a 1.595.000 euro all'anno nel 2032 quando per la prima volta saranno superati dagli incassi che ammonteranno a 1.600.000 euro.

Questi saranno composti dai ricavi per gli allenamenti agonistici (375.000 euro) e le gare agonistiche (90.000 euro), gli incassi per l'utilizzo ludico della pista (1.075.000 euro), gli eventi (30.000 euro) e la produzione di energia da fotovoltaico (30.000 euro). All'interno del costi per il personale amministrativo sono compresi gli stipendi per un manager (112.000 euro), l'assistente (63.000 euro), l'addetto marketing/vendite (32.000 euro) e il segretario (25.000 euro). Insieme alla Soprintendenza è stata decisa la realizzazione di un Memoriale diffuso che con avanzate tecnologie multimediali narrerà i riti ed i miti di Cortina ripercorrendo 100 anni di memoria sportiva, culturale e sociale, con l'obiettivo di unire simbolicamente l'Olimpiade del 1956 con quelle del 2026.

E in questi giorni è attesa la firma del Dpcm che dovrebbe rifinanziare tutte le opere olimpiche. Il valore complessivo dovrebbe essere di oltre 3 miliardi (verranno quindi aggiunti ulteriori 400 milioni circa). Il documento è pronto negli uffici di Palazzo Chigi. Mentre potrebbe esserci tra qualche mese un altro decreto per sostenere gli extracosti al momento a carico dei privati per realizzare altre opere a Milano, il villaggio olimpico e l'Arena del quartiere Santa Giulia (dove si terrà l'hockey maschile). I costi potrebbero essere cresciuti in entrambi i casi fino al 50%.

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