Occupazione, novembre in frenata per lo stop ai contratti a termine

Fine d’anno di grande lavoro ai piani alti del Banco Bpm. Ieri l’istituto nato dalla fusione tra Banco Popolare e Bpm ha annunciato la riorganizzazione della direzione generale con l’istituzione di una condirezione chief financial officer, affidata a Edoardo Ginevra, già in organico al gruppo. Di pari passo il condirettore generale Salvatore Poloni lascia la banca dopo sette anni. Inoltre è stato ridisegnato il perimetro della condirezione generale chief business officer, confermata a Domenico De Angelis, ed è stata istituita la funzione corporate & investment banking, affidata a Luca Manzoni.
Intanto, secondo rumors di stampa, le fondazioni che fanno parte del patto di consultazione (che raccoglie circa l’8% del capitale) starebbero valutando se allargare l’ingresso nel patto di altri azionisti, comprese Enasarco (cassa degli agenti di commercio), da poco entrata nel capitale della banca con il 2% circa del capitale, Enpaia (addetti e impiegati nel settore agricolo) ed Enpaf (farmacisti), salendo al 10%. Una strategia di posizionamento in vista del rinnovo del board in calendario per aprile.
A questo proposito resta fa capire il ruolo che vorrà assumere il Credit Agricole, che a valle dell’accordo sulla bancassurance ramo danni, con l’ufficializzazione attesa entro fine anno, potrebbe supportare la lista del board uscente, in cambio di una rappresentanza diretta nell’organismo rinnovato attraverso uno o due consiglieri.
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