Marine interiors investe a Pordenone ed Electrolux Professional fornirà le cucine alle navi di Fincantieri

Inaugurata la nuova sede della spa a Vallenoncello. Fatturato in forte crescita, da 30 a 100 milioni di euro in due anni

PORDENONE - «Un lavoro di squadra premiante che genererà occupazione e valore e che trattiene in Friuli Venezia Giulia un asset di qualità altrimenti destinato a finire in Veneto»: questo il pensiero comune emersodurante la conferenza stampa di presentazione del nuovo stabilimento di Marine Interiors Spa a Pordenone, società interamente controllata da Fincantieri attiva nella progettazione, produzione ed installazione a bordo di cabine per le navi da crociera che risponde alla strategia aziendale di realizzare al proprio interno componenti e attività ad alto valore aggiunto prima fornite da ditte esterne.

Lo hanno detto sintonicamente il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti e la presidente della Regione FVG, Debora Serracchiani parlando di un’idea di sviluppo coesa e fortemente collaborativa, concetto che ha trovato riscontro ed apprezzamento nelle parole di Giuseppe Bono, AD di Fincantieri, secondo il quale i presupposti per lo sviluppo di un segmento dell’industria come quello della cantieristica in Italia è possibile solo se «accompagnato da forze sane, perché nel 2016 non è cosa facile. Siamo leader mondiali – ha detto - ma vorremmo crescere ancora».

Agrusti ha ripercorso la genesi del progetto alla cui realizzazione, ha spiegato, «ci siamo impegnati fortemente; sono contento anche perché qui in Confindustria si è realizzato un accordo tra Electrolux Professional e la stessa Fincantieri finalizzato alla fornitura di cucine per grandi navi».

Il lavoro di squadra è stato richiamato da Agrusti a fronte della concreta possibilità che «Marine Interiors potesse migrare a Fossalta di Portogruaro».

Il presidente di Unindustria Pordenone ha dato atto in questo senso a Fincantieri di essersi adoperata per la permanenza dell’unità produttiva in Friuli Venezia Giulia anche grazie al contributo della Regione, ringraziata dallo stesso Agrusti per aver favorito questo reinserimento accompagnando le ambizioni di Marine Interiors con le opportunità offerte da Rilancimpresa.

«Un riconoscimento che estendo a Giuseppe Bono per essere riuscito a virare direzione quando la rotta era già stata sostanzialmente impostata, lo ha fatto con la precisa volontà di mantenere, ampliare e realizzare l'azienda in questo meraviglioso stabilimento».

Agrusti ha anche ringrazato il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello perché «senza di lui non ce l’avremmo fatta».

Giuseppe Bono ha parlato delle opportunità per il territorio considerato che il 75% di ciò che c’è su una nave viene prodotto da fornitori.

«Se partiamo da questa condizione – ha aggiunto – si sostanzia uno spazio importante per costruire una politica industriale reale che ha a mio avviso anche il merito di garantire visibilità di lavoro per i prossimi sei, sette anni; non credo che in questo momento vi siano poi tante Pmi con questo orizzonte temporale di business».

L’AD di Fincantieri ha ribadito che «la costruzione delle navi abbraccia tutti i settori, ragion per cui, attraverso di noi, una piccola impresa può crescere, fattispecie oggi difficilmente realizzabile in questo settore. Noi – ha aggiunto ancora rivolgendosi a Serracchiani e Bolzonello - non vogliamo soldi e non è certo quello il problema: semmai avere accanto forze sane che ci aiutino a crescere, com’è avvenuto in questa specifica circostanza».

Un lavoro di squadra subito sottolineato da Serracchiani che ha ricordato di come la Regione sia impegnata sul fronte manifatturiero.

«Il sistema regionale – ha aggiunto – si è mosso coordinato e coeso a partire da Unindustria e Mediocredito, abbiamo trovato insieme una soluzione tutt’altro che scontata, tutto è andato come doveva. È stato recuperato un asset che non potevamo permetterci di perdere, un ulteriore rafforzamento in un settore su cui da tempo stiamo puntando. La Regione non fa politiche industriali – ha concluso Serracchiani - ma ha il dovere di accompagnare le vocazioni del territorio. Oggi vi stiamo raccontando di come abbiamo messo in salvaguardia un manifatturiero di qualità che non intendiamo delocalizzare, proprio come abbiamo fatto per il bianco, sia per il valore dell’impresa stessa sia dell’indotto che gli ruota attorno».

Lavoro di squadra straordinario anche per Cristiana Compagno, Presidente del Mediocredito FVG per la quale «la banca ha dimostrato d’essere la banca della e per la regione prestandosi a diventare capo pool in una situazione in cui non lo era ed accanto, soprattutto, a istituti di credito senza grande vocazione territoriale».

Il Ceo di MI, Gabriele Maria Cafaro, è entrato nel dettaglio ancor più tecnico dell’operazione e del futuro connesso, annunciando un incremento del fatturato dai 30 milioni al tempo del recupero concordatario della Santarossa Contract ai 100 stimati per fine 2016 e 130 dipendenti che saranno concentrati nei prossimi mesi nel Pordenonese.

Cafaro ha parlato inoltre di Investimenti rilevanti per finanziare la linea allestita per la costruzione di una parete per cabine, più leggera rispetto al passato col contributo di materiali che garantiscono minor impatto ambientale.

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