L’intervento, Geremia (San Marco): i tre campi dove deve investire l’Europa

L’implementazione tecnologica porta all’aumento di competenze e produttività, permettendo in particolare al Veneto, hub industriale europeo, di stare al passo con l’Asia e gli USA

Pietro Geremia*
Pietro Geremia
Pietro Geremia

Spostare l’orizzonte in avanti concentrandosi su azioni concrete a medio-lungo termine: come imprenditore alla guida di un’azienda che ha respiro internazionale, ma che mantiene ben salde le sue radici e l’impegno sul territorio, ritengo sia questa la richiesta da porre oggi all’Europa. Occorre che, in sinergia con il Governo italiano, sviluppi misure orientate a creare valore, avendo ben definite le priorità. Sono tre, a mio avviso, i campi in cui l’Europa dovrà investire risorse: l’innovazione industriale 4.0, lo sviluppo della sostenibilità ambientale e il sostegno alla natalità.

La digitalizzazione dell’industria è un volano in grado di creare un indotto significativo in ambito pubblico e privato, vitale per il nostro Paese: la base del tessuto economico italiano è costituita da piccole-medie imprese responsabili, da sole, del 41% dell’intero fatturato generato. Negli ultimi anni è stato compiuto un percorso virtuoso in questa direzione, ma si assiste ora a una preoccupante riduzione degli incentivi.

Tornare a un significativo lavoro di squadra con l’Europa diventa fondamentale: l’implementazione tecnologica porta all’aumento di competenze e produttività, fattori essenziali per essere competitivi, permettendo in particolare al Veneto, hub industriale europeo, di stare al passo con l’Asia e gli USA. Riguardo agli interventi in favore della sostenibilità ambientale, bisogna evitare che idee positive diano frutti negativi. Un esempio è il recente bonus 110%, che ha portato a un aumento eccessivo del debito e a un’accelerazione dell’inflazione sui materiali edili.

Facendo tesoro di questa esperienza, serve ora individuare la strada per continuare a sostenere, verosimilmente in maniera più contenuta e oculata, i proprietari di immobili al fine di raggiungere gli obiettivi legati alla transizione green fissati per il 2030. Per le aziende sarà uno sprone a migliorarsi: soprattutto in Veneto, una regione che ha ben 62.094 imprese attive nel settore delle costruzioni. Infine, per la sopravvivenza dell’Europa e del nostro Paese considero vitale una politica di sostegno alla natalità: agire rapidamente e con determinazione è tassativo, se si considera che la popolazione europea è sempre più anziana e che in Italia il tasso di natalità è ai minimi, con 1,24 nascite per donna.

In questo senso misure concrete di welfare, capaci di supportare adeguatamente le famiglie in modo continuativo, appaiono indispensabili e non procrastinabili. In attesa di un’idonea disciplina con legge, in San Marco Group abbiamo sviluppato progetti per sostenere la genitorialità recepiti molto positivamente. Anche le misure da noi adottate in termini di innovazione tecnologica e sostenibilità stanno dando ottimi risultati: sono quindi fiducioso che gli interventi europei proposti possano dare un importante impulso al Paese e al nostro territorio, se applicati su vasta scala.

*Presidente e Amministratore Delegato San Marco Group

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