L’innovazione in Veneto fa rete grazie a t2i

Dopo la liaison con il Polesine, l'asse con Venezia e Verona. A maggio arriverà anche Belluno. "Siamo l'agenzia regionale dell'innovazione" spiega il direttore Santolamazza. Servizi e Fablab: l'ultimo "certificato" è nato a Rovigo

L’innovazione in Veneto fa rete grazie a t2i, l’agenzia di trasferimento tecnologico e innovazione nata dall’ex Treviso Tecnologia. Dopo il link con Venezia e Rovigo, favorito dalla fusione delle due camere di commercio locali, un ulteriore step è avvenuto verso Verona con l’ex Verona Tecnologia. Il futuro prossimo guarda però già a Belluno. La nuova liaison segue passo passo infatti la oramai prossima fusione che si concretizzerà a maggio.


“Siamo di fatto l’agenzia regionale per l’innovazione” conferma il direttore Roberto Santolamazza. “t2i – ricorda – è nata solo due anni fa, a gennaio 2014, per essere un nuovo soggetto integrato tra la vecchia Treviso Tecnologia, azienda speciale della camera di commercio di Treviso con Polesine Innovazione, ex società speciale della camera di commercio di Rovigo. Il nostro obiettivo è sempre stato di andare oltre i campanilismi del Veneto e degli enti camerali stessi. Abbiamo così creato un nuovo soggetto partendo per una scelta e una visione diversa”. “Siamo una società aperta e orientata al mercato, di supporto all’innovazione con un ruolo istituzionale (i nostri soci restano pubblici) ma competitiva e 'bottom-up' ovvero che vuole crescere dal basso” chiosa Santolamazza.

Dal 1 gennaio di quest’anno, con il recente aumento di capitale è stata poi integrata l’ex Verona innovazione. “Oggi abbiamo sede e colleghi a Treviso, Rovigo e Verona. E a maggio si completerà l’integrazione delle camere di commercio di Treviso e Belluno, quindi: porteremo in casa un nuovo interlocutore. Obiettivo: fare sistema e rete con un nucleo di servizi accessibili e lavorando sui singoli territori”.

Pochi giorni fa è stato aperto proprio a Rovigo un nuovo Fablab nel polo fieristico del Cen.Ser: un incubatore certificato, che ha avviato, tra gli altri, l’incubazione di un nuovo laboratorio di fabbricazione digitale per lo sviluppo e la diffusione del design parametrico nel settore dell’abitare.

Si tratta del quarto incubatore certificato in regione (insieme a H-Farm, Parco Scientifico e Tecnologico Vega e M31) e il primo riferito al sistema camerale in Veneto. “L'incubatore è stato concepito e realizzato per rilanciare un luogo strategico in cui sono concentrate altre attività ad alto tasso di conoscenza e innovatività - le Università di Padova (e non lontano quella di Ferrara), il laboratorio Tesi (UniPD) e il laboratorio Ecsin, ex Nanotech dove i macchinari, che rappresentano ancora oggi un enorme investimento, sono in fase di stallo per la procedura di concordato che ha colpito il distretto delle nanotecnologie.

“E’ un progetto modulare di servizio a tutte le aziende del veneto, del Nordest e dell’Italia. Abbiamo puntato sulla certificazione per incubare una grande quota di start up innovative. Al registro imprese della camera di commercio delta Lagunare ci sono 14 start up innovative registrate, 8 sono nel nostro incubatore”. Che ha un’appendice in centro storico, a fianco del Comune, con uno spazio digitale a favore del commercio retail per la digitalizzazione, per l’appunto, anche della vendita al dettaglio.  

Il FabLab è gestito da PopLab, una start up innovativa incubata presso l'incubatore rodigino compartecipata da due privati. Ma nuovi attori sono attesi. Non solo nel progetto polesano.

@eleonoravallin
 

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