L'elisir di lunga vita? Nelle micro alghe

Chi mai pensarebbe di poter fare business grazie alle alghe? Anzi: alla micro alghe.
L’idea nasce nel 2008 alle porte di Verona, a Sommacampagna, con Algain Energy e la coltivazione delle alghe. Escluso da subito il mercato dei biocarburanti, «non conveniente», la società ha brevettato due tipologie di impianti in ambienti chiusi e controllati pur utilizzando la fotosintesi.
Nel 2013 nasce la costola agricola Alghitaly che produce due micro-alghe: l’Haematococcus pluvialis e la Spirulina: 100% made in Italy. Dalla prima si ricava un antiossidante naturale, mentre la seconda è una straordinaria fonte di proteine.

«Le vendiamo direttamente come integratore o all'ingrosso, ma da settembre 2015 le utilizziamo anche come fertilizzante. C’è una grossa ricerca chimica nel campo delle alghe, i cui principi attivi sono poco conosciuti», spiega l’ad Francesco Campostrini, che è l'ideatore del progetto. Il mercato è stato fino ad oggi l’Italia (farmacie, privati, erboristerie), ma ora inizia la distribuzione in Spagna, Germania e Inghilterra.
Un altro grande business alimentare saranno presto le barrette “spezza-fame”: per macchinette distributive e Gdo, a luglio sul mercato. In Italia e Europa.
Dopo oltre sei anni di lavoro, l'azienda ha guadagnato nel 2014 il premio Coldiretti e l'Oscar Green.
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