L’economia mondiale rallenta, penalizzato il legno-arredo

I dati dicono che si profila una crisi, ma «di mercato», puntualizza Matteo Tonon, presidente del Cluster arredo e sistema casa Fvg. Non sono in crisi i distretti né il settore, ma è evidente da quel -11% dell’export del primo trimestre, che è la domanda che langue. E le prospettive «non sono buone». L’Innovation platform di Manzano ha ospitato l’incontro promosso dal Cluster proprio per fare il punto sulla situazione grazie ai dati Istat sul commercio estero e le elaborazioni del Centro studi di Intesa Sanpaolo. Nel semestre, ha ricordato Carlo Piemonte, direttore del Cluster, «per quel che riguarda il comparto, ha chiuso in positivo solo il legno grezzo con 6 milioni di euro, +36,6% sullo stesso periodo del ’22; il legno lavorato cede invece quasi il 22% fermandosi a 109 milioni contro i 139 del ’22. Più pesante la flessione del mobile che registra -11,1% scendendo da 1,23 miliardi dei primi sei mesi dello scorso anno, a 1 miliardo e 95 milioni del 30 giugno».

I Paesi
Il colore rosso domina l’elenco dei Paesi di destinazione delle esportazioni di mobili Fvg. Spicca il -22,15% degli Stati Uniti, scesi da oltre 200 milioni a 156; -3,67% il Regno Unito, dal 203 a 195 milioni; -5% la Francia, da 167 a 158 milioni. E sebbene la Germania faccia +3%, da 100 a 103 milioni, la variazione negativa non è rassicurante perché quel Paese è entrato in recessione in primavera, e le conseguenze sono sì già visibili, ma al momento solo nel portafoglio ordini.
Scenari
«La crescita dell’economia mondiale rallenta» è la conferma di Anna Maria Moressa della direzione centro studi Intesa Sanpaolo, che ha ricordato le politiche monetarie restrittive, l’indebolimento del ciclo manifatturiero e la frenata anche dei servizi. Le stime sulla crescita del Pil, anche dell’Italia, sono state riviste al ribasso sia rispetto all’anno in corso che per il 2024. Per quel che riguarda il Fvg, il centro studi conferma saldi positivi di fatturato per alcuni comparti, come quello turistico, farmacie e spese sanitarie, meccanica ed elettronica, e una diminuzione nel sistema casa. Sul fronte investimenti dovrebbero venire confermati nei comparti turismo, meccanica e trasporti e logistica; previsti in calo per altri settori con un distinguo per le costruzioni dove le attese sono diverse tra edilizia (in diminuzione) e in infrastrutture (in aumento).

Prospettive
«Le attese non sono buone - conferma Tonon -, l’economia del Centro Europa non sta andando bene, Olanda, Germania, Francia stanno annaspando, gli Usa sono in recessione tecnica, fattori geopolitici aggravano lo scenario. Inutile negare che quella che ci attende è una fase di difficoltà». Che non risparmierà neanche altri settori, «se solo si considera - rimarca Alessandro Minon, presidente di Finest - che il 20% delle catene del valore italiane sono legate alla Germania, ecco che è evidente come si stia delineando una situazione delicata. Sarebbe imperdonabile non adoperarsi al massimo per affrontare, facendo sinergia e intensificando la collaborazione tra pubblico e privato e mettendo in campo le azioni necessarie, questo momento di difficoltà».

Fattori e scelte
Dopo due anni di crescita eccezionale, scattata nel post-Covid, molti Paesi hanno tirato il freno a mano. L’inflazione e le contromosse per arginarla stanno spingendo in alto i tassi di interesse e questi rallentano sia gli investimenti delle imprese che gli acquisti delle famiglie, il costo dell’energia - ancora lontano dai livelli del 2021 - è un altro dei fattori penalizzanti a cui sommare le conseguenze del conflitto russo-ucraino. Un mix di fattori che lasciano presagire «che mesi pesanti ci attendono» ribadisce Tonon. Da qui la necessità «di strumenti di sopporto e di accompagnamento delle imprese per cercare di mitigare gli effetti». Magari partendo dalla Bce che invece ieri ha ancora alzato i tassi…

Strumenti
Miriam Vernier di Midj, oltre che consigliere del Cluster, Roberto Ferretti di Kpmg, Ilaria Barro e Adriano Laganà di Intesa Sanpaolo hanno chiuso l'incontro soffermandosi sugli strumenti digitali a supporto delle strategie di export e sull’internazionalizzazione, che si conferma come un fattore di successo, e sui servizi che Kpmg e Intesa Sanpaolo mettono a disposizione delle imprese.
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