Confapi Fvg, cassa integrazione stabile: «La usa meno del 10% delle imprese»

L’associazione regionale delle piccole e medie industrie fa il punto sui primi 11 mesi dell’anno

Maura Delle Case

 

Tempo di bilanci, in vista della fine dell’anno, anche sul fronte dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali da parte delle imprese regionali. A fare i conti in particolare è Confapi Fvg che al 20 novembre registra un uso contenuto degli strumenti di ammortizzazione – meno del 10% delle aziende associate vi ha fatto ricorso –, di fatto stabile rispetto agli stessi 11 mesi del 2024. A partire dall’utilizzo della Cigo, che però si differenzia da un settore all’altro. A farvi maggiormente ricorso, secondo i dati raccolti ed elaborati dall’Osservatorio di Confapi Fvg, sono le imprese del legno arredo (con il 49% delle procedure totali) e del settore metalmeccanico (27%), a causa delle improvvise oscillazioni degli ordini e di un mercato molto irregolare che rendono difficoltosa la programmazione. Al terzo posto il settore tessile (8%) mentre quello che negli 11 mesi vi ha fatto minor ricorso, appena l’1% delle procedure, è stato il settore agroalimentare.

La Cassa ordinaria, fa sapere ancora Confapi, viene utilizzata prevalentemente con modalità di riduzione oraria, spesso concentrata in un giorno a settimana per ottimizzare la durata massima, e viene anticipata in busta paga dalle aziende che, quando possibile, la utilizzano a rotazione. «Ciò significa – dichiara il presidente di Confapi Fvg, Massimo Paniccia – che i lavoratori continuano a percepire la retribuzione, seppur in misura ridotta, direttamente dall’impresa, che poi recupererà i trattamenti anticipati in compensazione, con la contribuzione dovuta all’Inps».

Massimo Paniccia, presidente di Confapi Fvg
Massimo Paniccia, presidente di Confapi Fvg

«Questo dimostra – continua il presidente dell’associazione delle piccole e medie industrie – che le imprese interessate, nonostante il calo di lavoro, godono pur sempre di una buona liquidità, indice di una situazione economico-finanziaria equilibrata».

Il numero uno dell’associazione regionale piccole e medie industria evidenzia quindi come le aziende risentano ancora sia degli effetti della guerra in Ucraina e del blocco delle esportazioni verso Russia e Bielorussia, che delle tensioni in Medio Oriente.

«Nel 2025 – ricorda quindi Paniccia – si è aggiunta anche l’incertezza generata dai dazi statunitensi, che pur non avendo bloccato i flussi commerciali, hanno in qualche modo influenzato gli ordini e reso difficile la programmazione. Un ruolo non marginale lo gioca poi la crisi dell’automotive in Europa che tramite la catena di subfornitura ricade su molte imprese della metalmeccanica».

Tornando all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, Confapi Fvg, che assiste le imprese nella redazione delle relazioni tecniche, nel rispondere alle richieste di integrazioni e nell’interlocuzione costante sia con l’Inps che con la Regione, registra un lieve aumento del ricorso al contratto difensivo di solidarietà, strumenti che rispondono alle esigenze di superare periodi di mancanza di ordini o di commesse strutturali evitando esuberi.

Quanto alla Solidarietà, «la Regione Fvg - ricorda il presidente Paniccia – sostiene questi percorsi con un contributo dedicato, pari a 3 euro per ciascuna ora del monte ore non dovuto a seguito della riduzione di orario di lavoro. Il totale del beneficio viene poi ripartito nella misura dell’80% a favore dei lavoratori e del restante 20% a favore dell’impresa».

Per il numero uno di Confapi Fvg «si tratta di una misura molto apprezzata e costituisce a tutti gli effetti un beneficio che per l’impresa (rientra nel regime de minimis), e per i lavoratori, poiché compensa l’impatto negativo sullo stipendio della riduzione di orario di lavoro in solidarietà».

In conclusione, l’Osservatorio sul ricorso agli ammortizzatori sociali delle imprese associate restituisce il quadro, per dirla con il presidente Paniccia, «di una situazione gestibile, senza particolari effetti o conseguenze negative, e dimostra che questi strumenti possono anche costituire una soluzione tecnica per rispondere ad andamenti congiunturali negativi e transitori».

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