Occupazione in Fvg, nei prossimi cinque anni serviranno 15 mila immigrati
Dal 2025 al 2029 le imprese avranno bisogno nel complesso di 61 mila lavoratori. In Confindustria Udine è stato avviato lo sportello “Mobilità internazionale”

Un lavoratore su 9, in Friuli Venezia Giulia, è cittadino straniero. Ma l’impatto dell’immigrazione sull’occupazione e sul Pil è ancora maggiore, considerando, nell’intera platea dei contribuenti Irpef, il peso di quelli nati all’estero, che sono il 16%: tra questi, oltre ai cittadini stranieri, anche gli italiani nati all’estero e gli stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Non solo. I flussi di lavoratori provenienti dall’estero continueranno ad essere fondamentali anche per garantire la tenuta del tessuto economico e produttivo: nel quinquennio che terminerà col 2029, infatti, andranno coperti 61mila posti solo nel privato, e per un quarto saranno garantiti da nuovi immigrati. A dare i numeri è Confindustria Udine, attingendo ai dati nel XV Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa, analizzati dall’ufficio studi di Palazzo Torriani.
I tempi
Il richiamo all’importanza dell’immigrazione non appare casuale, vista l’eco suscitata la scorsa settimana dalle polemiche tra Fincantieri e l’amministrazione comunale di Monfalcone, innescatasi sul modello produttivo legato alla cantieristica, basato su una filiera di appalti in cui il peso della manodopera straniera è preponderante, con tutto quello che ne deriva in termini di impatto sociale.
I dati
Attualmente, si legge nella nota dell’associazione guidata da Luigino Pozzo, i lavoratori con cittadinanza diversa da quella italiana nella nostra regione sono circa 58 mila, equivalenti all’11,1% della forza lavoro complessiva, e il loro contributo al Pil del FVG vale 4,5 miliardi, pari al 10,8% del totale regionale. Ben 153 mila, invece, i contribuenti nati all’estero, che comprendono sia gli italiani nati in altre nazioni che gli stranieri naturalizzati: nel 2024, sottolinea Confindustria Udine, hanno versato all’erario 409 milioni di Irpef.
Il fabbisogno di lavoro
Le stime sul fabbisogno presente e futuro di lavoro, e di manodopera immigrata, sono basate sulle previsioni Unioncamere-Excelsior: 61 mila, come detto in apertura, i nuovi occupati di cui avranno bisogno le aziende private, in gran parte per il turnover legato ai pensionamenti (80% del fabbisogno), ma anche in relazione alle aspettative di crescita economica (il restante 20%). L’apporto atteso dall’estero è di 15.600 lavoratori, più del 25% del totale.
La mobilità internazionale di lavoratori verso le imprese del Friuli Venezia Giulia sarà quindi un fattore decisivo, soprattutto in una fase di glaciazione demografica come quella che sta vivendo l’Italia e la nostra regione in particolare.
Lo sportello
Da qui la scelta di Palazzo Torriani di aprire un nuovo servizio, su prenotazione, per supportare le associate su questo versante. Si tratta dello sportello “Mobilità internazionale”, che offre consulenza strategica e operativa negli adempimenti giuslavoristici e burocratici necessari per l’ingresso e la permanenza in Italia di lavoratori provenienti da Paesi Ue ed extra-Ue, oltre che in materia di distacchi all’estero e trasferte internazionali. «Attraverso questo strumento – si legge nella nota – Confindustria Udine intende anche accompagnare le imprese nel posizionarsi come realtà attrattive per lavoratori italiani e oriundi residenti all’estero, incentivando l’immigrazione di ritorno».
Il servizio, spiega ancora Palazzo Torriani, che ha già aperto le iscrizioni alla prima “seduta” dello sportello, prevista per il 27 novembre, «si inserisce nel quadro delle direttive della presidenza, sviluppate in seno alla commissione risorse umane guidata da Mario Toniutti, con l’obiettivo di favorire un’immigrazione qualificata come ulteriore leva per lo sviluppo socioeconomico del nostro territorio».
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