L'addio di Greco fra attacchi e smentite

Il cda della compagnia triestina è fissato venerdì. Probabile interim al presidente Gabriele Galateri. Toto nomine: Minali, Donnet, Liverani, Balbinot e Mondardini

TRIESTE. «Non c’era una visione condivisa del mio ruolo in azienda, dovuta a contrasti con alcuni azionisti. Ringrazio Caltagirone e Del Vecchio che mi hanno scelto per primi e mi hanno sempre sostenuto». Sono le parole con cui Mario Greco avrebbe scelto di commiatarsi da tutti i consiglieri Generali. Fra i ringraziamenti Greco non cita  due azionisti importanti su quattro. Una “dimenticanza” che sembrerebbe un dito puntato contro Mediobanca e De Agostini. Ma il condizionale è d'obbligo perché Greco in una confrence call smentisce le indiscrezioni.

Eppure la trattativa tra i soci e Greco per il rinnovo del mandato era in corso da qualche mese, in una partita in cui Zurich avrebbe comunque messo in campo un'offerta economica molto importante. Nel 2014 a Generali gli emolumenti di Greco hanno toccato i 3,2 milioni, bonus inclusi.

Mediobanca (primo socio Generali con il 13,3%) aveva auspicato si potesse arrivare a un rinnovo del manager, ma guarderebbe ora con tranquillità alla transizione, anche considerando che Greco ha già realizzato gran parte delle richieste di rinnovamento della gestione che gli avevano fatto i soci alla nomina. Tra gli altri soci figurano Leonardo Del Vecchio (3,18%), Caltagirone (2,23%), la Peoplès Bank of China (2,16%) e De Agostini (1,716%). Lo statuto della compagnia triestina prevede in caso di dimissioni un interim al presidente, Gabriele Galateri, magari affiancato dal direttore finanziario Alberto Minali.

E' già tempo di toto nomine per il successore di Greco. Tra le figure interne ci sarebbero il cfo Alberto Minali, il numero uno di Generali Italia Philippe Donnet e il ceo di Generali Deutschland, Giovanni Liverani. Secondo i rumors in corsa sarebbe anche un noto manager che lavora all’estero, il cui profilo sembra ricordare quello dell’ex ad Sergio Balbinot. Sempre dalla galassia del Leone, tra i nomi anche quello di Monica Mondardini, attuale ad dell’Espresso che tra il 1998 e il 2008 ha lavorato per il gruppo di Trieste prima come ceo di Europ Assistance e poi come numero uno di Generali Spagna.

Greco, 56 anni, ha condotto in Generali una profonda ristrutturazione, con un'impegnativa crescita nell'Europa dell'Est, dismissioni per 4 miliardi, tagli importanti ai costi e una radicale riorganizzazione che ha comportato anche l'arrivo di molti manager esterni, come il cio singaporiano Nikhil Srinivasan (da Allianz), il coo tedesco Carsten Schildknecht (da Deutsche Bank) o il cfo Minali (col quale Greco aveva lavorato in Eurizon e Ras).

Durante la guida targata Greco, Generali ha guadagnato il 40% in Borsa: valeva 10,2 euro a inizio agosto 2012 e nonostante la sbandata concomitante con le dimissioni,  può contare su un valore di borsa superiore ai 14 euro. Con Greco la compagnia ha raddoppiato la capitalizzazione: dall'annuncio della nomina a maggio 2012 ai massimi di marzo 2015, il valore passa da 8,2 euro a 19,2 euro. Generali è comunque  più piccola di Zurich in Borsa: capitalizza di 22 miliardi, rispetto a un valore equivalente a 30,3 miliardi del gruppo svizzero. Nel 2014 Zurich ha registrato utili pari a 3,6 miliardi di euro, Generali per 1,67 miliardi.

Nel pomeriggio Greco ha spiegato in una conferenza telefonica con gli analisti finanziari che la decisione di non restare nella compagnia non ha nulla a che vedere con i target, gli obiettivi finanziari della società, o con la fiducia di poterli raggiungere. Non ci sono mai state incertezze sulle strategie della società, ha chiarito Greco, che sono state supportate dal cda e dagli azionisti. Nel corso della conference call il direttore finanziario Alberto Minali ha ribadito per parte sua gli obiettivi della compagnia.

Stando ai rumors il cda della compagnia triestina è fissato venerdì. Intanto Greco in teleconferenza ha anche detto che il piano di successione per il ruolo di ceo di Generali sarà presentato «tra una settimana circa». Inoltre, la sua uscita «non è dipesa da nessun specifico contrasto né conflitto con gli azionisti che, al contrario, in questi tre anni hanno sempre fornito pieno supporto alla strategia e alla sua esecuzione».

Rassicurazioni arrivano anche sul futuro di Generali: «I risultati 2015 saranno buoni e in linea con i target finanziari al 2018, che prevedono dividendi totali superiori ai 5 miliardi di euro, un flusso di cassa netto cumulativo di oltre 7 miliardi di euro e ulteriori risparmi di costo cumulativi per 500 milioni di euro, per un totale di 1,5 miliardi nell’arco temporale 2012-2018».

Greco ha anche aggiunto di essere rattristato a livello personale del fatto che non vedrà la conclusione del piano del gruppo presentato lo scorso maggio. Il ceo ha spiegato che le trattative per il rinnovo del suo contratto con Generali andavano avanti dallo scorso giugno.

In chiusura di Borsa, Generali perde l'1,3% all'indomani dell'annuncio dell'addio dell'ad.

Michela Zanutto

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