La sfida energetica per l’Europa nel libro di Greco e Oddo

Ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas russo ha scatenato una serie di conseguenze che stanno avendo impatti significativi sui prezzi dell'energia. Questa scelta ha portato a un notevole aumento dei costi del metano e dell'elettricità. 

La decisione degli stati europei di ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas russo ha scatenato una serie di conseguenze che stanno avendo impatti significativi sui prezzi dell'energia. Questa scelta ha portato a un notevole aumento dei costi del metano e dell'elettricità, raddoppiando rispetto alla media storica degli ultimi venti anni.

La guerra in Ucraina, iniziata oltre un anno e mezzo fa, ha amplificato questa situazione, Andrea Greco e Giuseppe Oddo hanno esplorato questa complessa dinamica nel loro libro "L'arma del gas. L’Europa nella morsa delle guerre per l’energia" edito da Feltrinelli.

Il libro traccia la storia delle intese che hanno reso l'Europa occidentale sempre più dipendente dal gas siberiano, con accordi che risalgono agli anni Sessanta tra l'Eni e l'Unione Sovietica. Esamina le crisi scaturite dalla dissoluzione dell'URSS, concentrando l'attenzione sulle relazioni tra la Federazione russa e i paesi di transito dei gasdotti, con l'Ucraina in primo piano.

Gli autori sostengono che la decisione di liberarsi dal gas russo, che per cinquant'anni ha garantito stabilità e convenienza attraverso contratti a lungo termine, ha aperto la strada a un periodo di incertezza e turbolenza. Nel libro viene analizzato come l'abbandono dei contratti a lungo termine, combinato con la scelta di utilizzare la piattaforma di Amsterdam come punto di riferimento per gli scambi europei, abbia favorito la speculazione, portando a prezzi instabili.

La crisi finanziaria del 2008 è indicata come l'inizio di questa discontinuità, con il prezzo del petrolio in caduta libera e un cambio di dinamiche nel settore del gas naturale. La transizione dal gas naturale basato su contratti a lungo termine al gas liquefatto (Gnl) scambiato sulla piattaforma Ttf di Amsterdam ha portato a un aumento dei prezzi e alla creazione di un mercato più volatile.

Greco e Oddo sottolineano come il cambiamento repentino nel modo in cui l'Europa acquista gas abbia contribuito a una situazione in cui i prezzi sono diventati imprevedibili. Nel volume viene evidenziato come il passo in avanti compiuto nel 2021 dall'Eni nel considerare le quotazioni Ttf come base di riferimento, ma sottolinea che questa mossa è stata mal temporizzata, coincidendo con un periodo in cui i prezzi spot stavano risalendo. L'analisi si sposta quindi sugli sforzi di Germania e Italia per costruire impianti galleggianti di rigassificazione, cercando di aumentare l'autonomia energetica.

Tuttavia, si evidenzia la sovraccapacità potenziale di Gnl in Germania, sollevando domande sulla necessità di tali impianti. La Cina emerge come attore chiave in questo contesto, con Gazprom che ha dirottato parte del suo gas versoil grande paese asiatico, rispondendo al crescente fabbisogno del gigante asiatico. In conclusione, l'articolo solleva preoccupazioni sulla situazione energetica attuale dell'Europa, avvertendo delle possibili ricadute geopolitiche ed economiche derivanti da scelte frettolose e riflessioni incomplete sulla transizione energetica.

La dipendenza da fonti energetiche instabili e il rischio di sbilanciare gli acquisti verso fornitori potenzialmente problematici rappresentano sfide significative per il futuro energetico del continente.

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Andrea Greco e Giuseppe Oddo hanno già pubblicato insieme Lo Stato parallelo. La prima inchiesta sull’Eni (Chiarelettere, 2016). Greco, inviato de “la Repubblica”, ha anche scritto Banche impopolari. Inchiesta sul credito popolare e il tradimento dei risparmiatori (con Franco Vanni, Mondadori, 2017). Oddo, già inviato de “Il Sole 24 Ore”, ha pubblicato vari altri saggi per Feltrinelli, tra cui L’Italia nel petrolio. Mattei, Cefis, Pasolini e il sogno infranto dell’indipendenza energetica (con Riccardo Antoniani, 2022)

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