La Regione Fvg dà l’ok al nuovo assetto di Friuli Innovazione

UDINE. Via libera ad un nuovo assetto per Friuli innovazione. A decretarlo, la Regione Fvg che di fatto ratifica un accordo raggiunto tra i soci ancora nel febbraio scorso, e autorizza una serie di operazioni che hanno l’obiettivo di meglio definire la mission di Friuli innovazione che punta a valorizzarsi ulteriormente come uno dei parchi scientifici di valore della regione.
Obiettivo che si realizzerà non solo con l’operazione già immaginata dai soci, ma con la definizione di un nuovo piano strategico, la revisione dello statuto e dotandosi di un nuovo modello di governance, tutti elementi che saranno al centro dell’assemblea dei soci del prossimo mese di ottobre.
Il primo passo, dunque, è compiuto e con la delibera della Regione, Friuli innovazione ottiene l’autorizzazione a incorporare le attività “core” del Consorzio Innova, che verrà soppresso, mentre il patrimonio immobiliare di Innova verrà trasferito in buona parte al Consorzio di sviluppo economico locale, Carnia industrial park. Non solo, nella mission di Friuli innovazione ci sarà anche quella di «dotarsi di una specializzazione montana».
Dal punto di vista della compagine societaria, al termine dell’operazione i soci «Regione, Area science park e Confindustria Udine - si legge nella delibera - dovranno avere la maggioranza dei 2/3 del capitale sociale». La Regione Fvg aumenterà la propria quota per arrivare ad una percentuale indicativa tra il 30 e il 35%, e questo avverrà attraverso il conferimento del ramo di azienda Consorzio Innova Fvg.
L’Università di Udine invece ridurrà la propria partecipazione al capitale sociale ma conferma la propria presenza sia all’interno della società che nel comitato scientifico, insediandosi stabilmente nei laboratori già oggi occupati.
Incrementeranno le proprie quote sia Area che Confindustria Udine (con conferimenti stimai in circa 300 mila euro per ciascuno).
Il capitale sociale della società resta fissato a 3,69 milioni di euro con la Regione che deterrà una quota del 30,84%, per 1,14 milioni; a seguire Confindustria Udine con quote per 687 mila 500 euro, 18,6%, quindi Area con 665 mila euro, pari al 17,99%, la Cciaa Pordenone Udine con 610 mila euro e il 16,5%.
A seguire il Comune di Udine, 315 mila euro, 8,52%, il Cosef, 107 mila 500 euro, 2,91%, Cosilt con 50 mila euro, 1,35%, Unindustria Pordenone con 45 mila euro, 1,22%; chiudono l’elenco Fondazione Friuli, UniUd, McFvg, Malignani e Ires con quote oscillanti tra lo 0,7 e lo 0,04%.
Per quel che riguarda la governance, è prevista la sostituzione dell’amministratore unico (carica oggi ricoperta da Dino Feragotto) con un consiglio di amministrazione composto da 5 persone;prevista anche la figura dell'amministratore delegato.
Sarà poi nominato un comitato di indirizzo di 3 persone, rappresentanti dei soci Regione, Confindustria Udine e Area, che potrà salire a 5 venendo integrato da altri due componenti indicati da altri soci. Ora il prossimo passo sarà l’assemblea in programma a ottobre. —
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