La filiera industriale dell’automotive in Fvg «è solida e in crescita»

A nordest è attivo il 18% dei fornitori della filiera italiana di settore. «Pronti ad affrontare le sfide grazie ad una buona diversificazione produttiva»

yellow robots welding cars in a production line
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A Nordest è attivo il 18% dei fornitori della filiera italiana dell’automotive. Nel Friuli-Venezia Giulia nel settore automotive predomina la componente commerciale e di assistenza (circa 7.500 addetti sul totale di 9.100 della filiera. Un sistema solido e dotato di una buona diversificazione produttiva.

Lo sostiene un’indagine realizzata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo su un campione di aziende della filiera della componentistica dell’automotive nel Triveneto.

In particolare in Fvg «la rilevanza del settore sale ulteriormente se si considerano i comparti manifatturieri attivi lungo la sua filiera di trasformazione, come ad esempio le imprese specializzate in gomma e materie plastiche, pelle conciata, prodotti in metallo, parti meccaniche, elettrotecnica, elettronica».

Il quadro che emerge è definito «confortante»: il sistema automotive nel Triveneto appare nel complesso attrezzato ad affrontare le sfide che avrà di fronte nel prossimo futuro, grazie a una buona diversificazione produttiva: «Le imprese del territorio -sostiene l’indagine di Intesa- hanno una maggiore specializzazione in ricambi, allestimenti e abitacolo e una minore presenza nel sistema motore, più interessato dall’evoluzione in chiave sostenibile, rispetto ad altre aree d’Italia, come quella di Brescia. I filoni di ricerca si focalizzano dunque maggiormente sull’alleggerimento delle componenti e delle parti estetiche Il tessuto produttivo locale può contare su una buona dotazione di competenze ingegneristiche, in particolare nella meccanica e nei materiali e su una rete di fornitori a cui viene riconosciuta maggiore efficienza e servizio al cliente (per il 56% delle imprese), capacità di personalizzazione (50% delle imprese) rispetto ai fornitori localizzati in altre aree italiane.

Allo stesso tempo, le aziende sono consapevoli delle importanti opportunità dettate dal nuovo paradigma: in particolare, c’è consapevolezza sulla necessità distringere alleanze con altri player (41%), in grado di facilitare il processo di riconversione della produzione, e di intensificare gli investimenti in innovazione e in valorizzazione del capitale umano.

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