Vertici Anas, dopo la bufera sull’ex Atlantia: l’ad della veneta Cav Dibennardo entra nel toto nomine

Sulla nomina di Dibennardo ci sarebbe un’ampia convergenza politica con Pd e Lega che avrebbero informalmente già espresso il loro gradimento sul manager di Cav che ha alle spalle un lungo corso professionale in Anas
Roberta Paolini Matteo Marian

VENEZIA. L’amministratore delegato di Concessioni autostradali venete (Cav), Ugo Dibennardo, entra nella partita del rinnovo dei vertici di Anas. Dopo la bufera politica che ha fatto saltare la nomina di Ugo De Carolis come a.d. della Spa entrata a far parte del gruppo Ferrovie, il manager indicato da Anas stessa per la guida di Cav viene accreditato tra i nomi che potrebbero essere chiamati dal premier Mario Draghi ad assumere la guida operativa della società.

Sulla nomina di Dibennardo ci sarebbe un’ampia convergenza politica con Pd e Lega che avrebbero informalmente già espresso il loro gradimento sul manager di Cav che ha alle spalle un lungo corso professionale in Anas.

Prima come responsabile tecnico e poi con incarichi di sempre maggior responsabilità. Il suo nome, va detto, non è il solo. La partita per il ricambio dei vertici di Anas, infatti, ha visto in campo i cacciatori di teste ingaggiati da Ferrovie che avevano individuato due profili per il ruolo di nuovo amministratore delegato di Anas.

Il primo era quello di De Carolis sul quale, come detto, si è scatenata una bufera politica in quanto ex manager del gruppo Atlantia e ritenuto quindi uomo di fiducia della famiglia Benetton. Pd, Lega, Movimento 5 Stelle e Leu hanno chiesto in aula alla Camera una informativa del ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini su «una scelta che non rispetterebbe la memoria della tragedia del ponte Morandi». Un vero e proprio fuoco di fila che, nella serata di mercoledì, ha spinto De Carolis a ritirare la sua disponibilità alla nomina.

Il secondo nome individuato dai cacciatori di teste è quello di Massimiliano Bianco, ex amministratore delegato di Iren, la multiutility di Reggio Emilia, che ora sembra in ballottaggio per l’incarico con Dibennardo, nome proposto dalla Lega e sostenuto da un’ampia maggioranza politica. Ora si tratta di capire se alla fine preverrà una scelta lineare con il percorso di selezione avviato da Ferrovie (e quindi la nomina di Bianco) o se prevarrà la necessità di garantire l’equilibrio politico intorno alle scelte dell’esecutivo.

Va ricordato che per Anas si sta per aprire una stagione strategica. La società, infatti, si prepara ad avere un ruolo centrale nella gestione dei fondi del Pnrr (si parla di circa 20 miliardi di euro) e da più di tre mesi è in regime di prorogatio, dopo che i vertici (l’a.d. Massimo Simonini e il presidente Claudio Andrea Gemme) sono scaduti con l’approvazione del bilancio a fine aprile.

Dopo mesi di attesa, e ora che alle Fs si è insediato il nuovo a.d. Luigi Ferraris, è arrivato il momento delle scelte. La settimana prossima ci sarà l’assemblea dei soci chiamata a deliberare sul rinnovo dei vertici: il tempo stringe, il Cda di Ferrovie a ore deve decidere. Da Palazzo Balbi si osserva la partita con attenzione: in ballo, infatti, c’è anche la possibile trasformazione di Cav nella holding autostradale del Nordest.

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