Una veduta del Molo VII in concessione a Trieste Marine Terminal, società controllata da Msc con una quota dell’80%
Una veduta del Molo VII in concessione a Trieste Marine Terminal, società controllata da Msc con una quota dell’80%

Trieste – Capodistria: Porti a due velocità

Lo scalo sloveno centra il milione di container con un mese di anticipo rispetto al 2024 e cresce a doppia cifra (+14%)

 

Diego D'Amelio

L’astro di Trieste che pare tramontare. Quello di Capodistria che splende ancor più luminoso. E la stella di Fiume che diventa nuovo punto di riferimento dei traffici container nell’Alto Adriatico. I numeri raccontano come lo scalo giuliano stia arrancando nel settore dei contenitori, mentre il vicino sloveno ha appena tagliato il traguardo del milione di unità, con un mese di anticipo sul 2024. Negli ultimi anni Trieste aveva lanciato la sfida a Capodistria, ma il divario torna ad apparire incolmabile e intanto Fiume combina il trend molto positivo del primo semestre con l’esordio a settembre della seconda banchina, che permetterà al porto croato di contendere a Trieste la seconda posizione in termini di volumi nel quadrante più settentrionale del Mediterraneo.

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Il declino di Trieste

Nel corso del 2025 Trieste ha imboccato una china preoccupante nei traffici container, che rappresentano – a torto o a ragione – l’indicatore più utilizzato per valutare la performance di un porto. Da aprile in poi il Molo VII, la cui società concessionaria fa parte del gruppo Msc, ha iniziato a vivere le difficoltà seguite alla rottura dell’alleanza tra la compagnia della famiglia Aponte e l’armatrice danese Maersk.

I container movimentati da gennaio a settembre sono 396 mila contro i 538 mila dello stesso periodo del 2024. Primavera ed estate hanno inciso pesantemente: -61% a maggio, -53% a giugno, -50% a luglio, -59% ad agosto, -48% a settembre. A limitare i danni sono i buoni risultati di gennaio, febbraio e marzo, dovuti tuttavia alla necessità di Maersk di far arrivare a Trieste più merce possibile prima che la fine degli accordi dell’alleanza 2M portasse i danesi a spostarsi su Capodistria e Fiume, dove la società ha appena avviato una propria banchina. Ad oggi il Molo VII viaggia al -26,42% anno su anno, ma l’ultimo trimestre innalzerà la perdita fra il 30% e il 40%, senza che si scorga all’orizzonte la nuova nave transoceanica di Msc, che a questo punto non arriverà prima del 2026.

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L’exploit di Capodistria

Il porto di Trieste arriverà con fatica al mezzo milione di Teu, un risultato che potrebbe essere centrato sommando ai risultati del Molo VII alcune decine di migliaia di contenitori movimentati dalla Piattaforma logistica di Hhla, il cui core business non sono però le portacontainer ma i traghetti ro-ro.

E allora fa ancora più sensazione l’annuncio arrivato dalla Slovenia, dove il porto di Capodistria può vantare di aver raggiunto con un mese di anticipo il milione di Teu e si avvia a chiudere il 2025 in forte crescita. Il primo semestre ha segnato un +14% sul 2024: con 623 mila Teu movimentati in sei mesi e una tendenza senza intoppi, Capodistria è destinata a finire l’anno ben sopra il milione e 133 mila Teu del 2024, che era valso un +6 sul 2023, in un anno concluso da Trieste in lieve contrazione (-1,2%, pari a 841 mila Teu).

«Per il quarto anno consecutivo – evidenzia una nota di Luka Koper – abbiamo superato la soglia di un milione di unità, consolidando ulteriormente la nostra posizione di terminal container leader nell’Adriatico settentrionale». E ciò accade nonostante il Molo I di Capodistria sia contemporaneamente interessato dai lavori di allungamento delle linee di attracco (che passeranno da 700 a 1.026 metri) e da limitazioni alla rete ferroviaria. Il paragone con Trieste è impietoso: a luglio, mese da record storico assoluto, Luka Koper ha contato 112 mila Teu e Trieste soltanto 34 mila. Nel luglio 2024 al Molo VII erano state movimentate quasi 69 mila unità.

La candidatura di Fiume

Capodistria consolida dunque la sua leadership nell’area e intanto un nuovo soggetto si affaccia per contendere a Trieste la seconda posizione del traffico container, mentre la quarta piazza sarà di Venezia, che ha finito il 2024 con 252 mila Teu (+5,1%). Fiume ha chiuso il 2024 con il record storico di 409 mila Teu (+6% sull’anno precedente) e il primo semestre 2025 ha segnato 229 mila Teu, con un ragguardevole +19% sullo stesso periodo dell’anno passato. A questi numeri si aggiungeranno ora i flussi innescati dalla svolta di Maersk, che concentrerà sullo scalo croato quasi tutti i volumi persi da Trieste.

Il nuovo terminal Rijeka Gateway ha cominciato a funzionare a metà settembre e vanta una capacità potenziale di 650 mila Teu, cui si aggiunge quella da mezzo milione della storica banchina in concessione ai filippini di Ictsi. Nella nuova infrastruttura, gestita da Maersk attraverso Apm Terminals, già lavorano 300 persone: dopo questi mesi di rodaggio, il 2026 sarà l’anno in cui si potrà misurare il riassetto dei vasi comunicanti, verificando se nel complesso l’Alto Adriatico saprà attrarre più volumi di un tempo e come si redistribuirà il traffico alla luce della rivoluzione avvenuta nel 2025 per effetto del divorzio tra Msc e Maersk, arrivato come una dura batosta per Trieste. —

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