Singapore entra all’Interporto di Padova

Assegnata la gara per la cessione del 70%: sul tavolo un’offerta di 14 milioni più alta rispetto alla base d’asta. L’attività terminalistica sarà affidata a Psa e Logtainer

Rocco Currado
Il terminal di Interporto Padova: assegnato il 70% dell’attività terminalista a Psa e Logtainer
Il terminal di Interporto Padova: assegnato il 70% dell’attività terminalista a Psa e Logtainer

All’Interporto di Padova arriva il colosso di Singapore.

Si è concluso ieri l’iter di aggiudicazione della gara internazionale avviata lo scorso maggio da Interporto Padova per individuare un partner strategico con cui sviluppare il terminal intermodale.

Ad aggiudicarsi la procedura è stato il raggruppamento composto da Psa Intermodal Italy Nv (gigante mondiale della logistica con sede nel Paese asiatico) e Logtainer Spa, che ha presentato un’offerta economica pari a 75 milioni, superando la base d’asta fissata a 61 milioni.

Una competizione serrata – a cui ha partecipato anche il raggruppamento formato da Rail Hub Milano srl (gruppo Contship) e Medlog Holding Italia srl (gruppo Msc) – e risolta sul filo di lana soprattutto sul piano economico. «Raggiungiamo un traguardo molto ambizioso, che un anno fa appariva un sogno», commenta soddisfatto il presidente di Interporto, Luciano Greco, «primi in Italia e tra i primi in Europa, abbiamo individuato, tramite una selezione pubblica rigorosa, dei partner con i quali sviluppare ulteriormente il terminal intermodale terrestre che già oggi è il più competitivo in Italia e in Europa».

IL BANDO

Il bando prevede la costituzione di una nuova società, Intermodal Terminal Padova srl, cui verrà conferito l’asset terminalistico dell’interporto. La società pubblica manterrà il 30% delle quote, con alcune clausole di garanzia: tra queste, l’impossibilità di modificare la destinazione intermodale dell’area senza il consenso di Interporto Padova. Sono inoltre previsti un rappresentante nel cda e la presidenza del collegio sindacale.

Ma la definitiva aggiudicazione della gara è ancora subordinata a passaggi che coinvolgeranno i soci pubblici – Camera di commercio, Comune e Provincia – oltre agli organi istituzionali di controllo, tra cui Corte dei conti e Autorità garante della concorrenza e del mercato. In caso di esito positivo, il closing dell’operazione è previsto entro giugno 2026. «Se, come auspico, ci sarà la conferma dell’opportunità di costituire questa partnership, daremo vita a un partenariato pubblico-privato innovativo che consentirà di inserire il terminal intermodale di Padova tra i poli di eccellenza e attrazione lungo le grandi rotte commerciali europee e globali», dice Greco, ricordando come il terminal di Padova sia passato in pochi anni da 200 mila a 400 mila unità movimentate: «L’obiettivo? Arrivare a 700 mila Teu senza nuove cementificazioni. Il nuovo partner ci garantisce buone prospettive in questa direzione». Dal punto di vista occupazionale, assicura il dg Roberto Tosetto, «ci possono essere solo incrementi di assunzioni».

L’AGGIUDICAZIONE

Il partner selezionato unisce due realtà complementari. Psa Intermodal Italy fa capo a Psa International, uno dei principali operatori portuali al mondo, con oltre 60 terminal in Europa, Asia e Americhe. In Italia il gruppo gestisce i terminal container di Venezia (Vecon), Genova Sech e Genova Pra’, movimentando circa due milioni di Teu all’anno. Logtainer, invece, è tra i principali operatori nazionali del trasporto multimodale, specializzato nell’integrazione tra ferrovia, strada e terminal.

Dal punto di vista dei criteri di aggiudicazione, la gara è stata particolarmente combattuta. Sul piano tecnico la cordata Psa-Logtainer aveva ottenuto 75 punti, contro gli 80 dell’offerta concorrente. Determinante è stata però la componente economica: i 75 milioni offerti dal raggruppamento vincitore hanno creato un divario non colmabile rispetto ai 63 messi sul tavolo dall’altra cordata. Un rialzo così importante fissa il valore dell’intera futura nuova società a ben 107 milioni.

GLI SCENARI

L’incremento delle risorse disponibili apre ora nuovi scenari. I piani iniziali erano stati costruiti su un importo di circa 59 milioni. Le ipotesi erano due: 34 milioni destinati all’estinzione anticipata dei finanziamenti, 25 milioni alla riqualificazione della zona industriale; oppure 19 all’estinzione anticipata dei finanziamenti a tasso variabile, 25 alla Zip e 15 da distribuire tra i soci. Con circa 14 milioni in più, sarà possibile non solo azzerare i debiti, finanziare gli interventi, ma anche distribuire una quota di plusvalenza ai soci. —

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