Porto di Trieste, indicato il nuovo presidente: è Marco Consalvo
Ha prevalso la corrente moderata della Lega, con Ministero e Regione che puntano sull’attuale ad del Trieste Airport. Va a chiudersi un’estenuante vacatio durata quasi 500 giorni

Il nuovo presidente del porto di Trieste e Monfalcone sarà Marco Consalvo, attuale amministratore delegato del Trieste Airport. Secondo quanto risulta al Piccolo, l’intesa fra ministero delle Infrastrutture e Regione è stata raggiunta nella giornata di martedì e non senza difficoltà, a causa di forti frizioni tra le due anime della Lega: da una parte il governatore Massimiliano Fedriga a optare per il nome dell’ad dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari; dall’altra l’europarlamentare Anna Cisint a spingere fino all’ultimo sull’avvocato Massimo Campailla.
La nomina era attesa per martedì sera, ma le comunicazioni ufficiali sono state rimandate e usciranno probabilmente nella giornata di mercoledì, posto che il commissario straordinario Donato Liguori è appena scaduto.
L’intesa
Il dialogo fra centro e periferia è avvenuto tutto sull’asse della Lega. Ma l’asse per la verità è stato doppio: quello trumpista rappresentato dal ministro Matteo Salvini e dall’eurodeputata Cisint e quello moderato incarnato dal viceministro Edoardo Rixi e dal presidente Fedriga.
A prevalere è stato quest’ultimo, con il Mit a far proprio il nome di Consalvo suggerito dalla Regione. Un profilo emerso soltanto all’ultimo e mai considerato dagli operatori dello scalo giuliano, che richiedevano una specifica conoscenza dell’ambito della logistica portuale.
Se le indiscrezioni saranno confermate, Consalvo si avvia dunque a diventare il nuovo numero uno dell’Autorità portuale, dopo aver messo la freccia sulle altre personalità locali in corsa fin qui e cioè l’avvocato Massimo Campailla, la vicepresidente del Coselag Sandra Primiceri e l’ex commissario Vittorio Torbianelli.
Il prescelto è stato individuato dopo un ultimo tentativo andato a vuoto con il presidente di Trieste Airport Antonio Marano, che ha ribadito ancora una volta la volontà di non spostarsi alla guida dell’Adsp, lasciando l’aeroporto e altre attività nel campo dell’energia.
La nomina è ricaduta sempre su un uomo di aerei. Consalvo è infatti ad dell’aeroporto del Friuli Venezia Giulia, arrivato nel 2015 su nomina della giunta regionale di centrosinistra di Debora Serracchiani e riconfermato quindi da Fedriga, a dimostrazione di una stima trasversale che lo aiuterà nell’ambientamento.
In precedenza, è stato manager dell’aeroporto di Napoli dal 2000, fino a diventarne direttore generale dal 2006 al 2012. Inevitabile a questo punto chiedersi quali saranno i tempi di adattamento di Consalvo in riva al mare di Trieste (dove già vive) e chi lo sostituirà alla conduzione dell’aeroporto.
L’iter
Perché la nomina diventi effettiva, dovrà ora essere rispettato l’iter previsto, ovvero audizione e voto del candidato nelle due commissioni competenti di Camera e Senato. In attesa che il percorso si compia, Liguori verrà prorogato nel ruolo di commissario straordinario dopo il mandato scaduto martedì a poco più di un mese dall’insediamento.
Dalle dimissioni di Zeno ad oggi
Con l’indicazione di Consalvo si chiude per il porto un’estenuante vacatio durata quasi 500 giorni e segnata da colpi di scena clamorosi. Dopo le dimissioni con un semestre di anticipo decise da Zeno D’Agostino e il commissariamento affidato a Torbianelli, sono infatti arrivate nell’ordine la nomina di Antonio Gurrieri, la riconferma a segretario generale di Torbianelli, la cacciata dello stesso una settimana dopo per le pressioni di Fratelli d’Italia e infine l’inchiesta giudiziaria per riciclaggio che ha travolto Gurrieri, fino a spingerlo alle dimissioni per non aver dichiarato l’esistenza di due società estere, attraverso cui il manager ha incassato cifre importanti per consulenze.
La partita politica
Il nome di Consalvo arriva sul piatto dopo mesi di battaglie interne al centrodestra nazionale per decidere come suddividere le Autorità portuali tra FdI e Lega. Trieste ne era rimasta esclusa: fin dall’inizio la casella è stata assegnata al Carroccio, arrivato a convergere su Gurrieri senza troppi patemi. L’uscita di scena di quest’ultimo ha tuttavia aperto una frattura nella Lega.
E se Fedriga ha preferito per lungo tempo il profilo basso, in attesa che fosse Roma a trovare un candidato, l’eurodeputata Cisint ha sposato l’opzione di Campailla, su cui avevano espresso apprezzamento anche le associazioni di categoria degli operatori portuali.
Ma non ha giovato all’avvocato la foto scattata alla festa di Pontida, mentre rimestava la polenta accanto a Cisint e al segretario della Lega Fvg Marco Dreosto. Impossibile per Fedriga avallare una candidatura che non fosse di propria emanazione e per di più abbinata a lungo a FdI. Il governatore aveva già cominciato a muoversi sul binomio Marano-Consalvo, evidentemente non convinto dalle altre ipotesi in campo. E all’ultima curva ha resistito ai tentativi di Cisint e Dreosto di spingere invece su Campailla.
Una tensione tutta interna al Carroccio, che racconta molto anche sui posizionamenti in vista delle elezioni regionali che, seppur ancora relativamente lontane, vedono Fedriga alla ricerca del terzo mandato e Cisint ambire alla successione, qualora non ci fosse spazio per una ricandidatura del governatore. Ma oggi la partita è sul porto e l’intesa con il ministero spetta alla Regione. E dunque è passato Consalvo. —
Riproduzione riservata © il Nord Est