Marco Consalvo sarà il presidente del Porto di Trieste e Monfalcone
Intesa fra Ministero delle Infrastrutture e Regione sul nome dell’attuale ad dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari

Il nuovo presidente del porto di Trieste e Monfalcone sarà Marco Consalvo, attuale amministratore delegato del Trieste Airport. Secondo quanto risulta al Piccolo, l’intesa fra ministero delle Infrastrutture e Regione è stata raggiunta nella giornata di ieri e non senza difficoltà, a causa di forti frizioni tra le due anime della Lega: da una parte il governatore Massimiliano Fedriga a optare per il nome dell’ad dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari; dall’altra l’europarlamentare Anna Cisint a spingere fino all’ultimo sull’avvocato Massimo Campailla.
La nomina era attesa per ieri sera, ma le comunicazioni ufficiali sono state rimandate e usciranno probabilmente nella giornata di oggi, posto che il commissario straordinario Donato Liguori è appena scaduto.
Il dialogo fra centro e periferia è avvenuto tutto sull’asse della Lega. Ma l’asse per la verità è stato doppio: quello trumpista rappresentato dal ministro Matteo Salvini e dall’eurodeputata Cisint e quello moderato incarnato dal viceministro Edoardo Rixi e dal presidente Fedriga. A prevalere è stato quest’ultimo, con il Mit a far proprio il nome di Consalvo suggerito dalla Regione. Un profilo emerso soltanto all’ultimo e mai considerato dagli operatori dello scalo giuliano, che richiedevano una specifica conoscenza dell’ambito della logistica portuale.
Se le indiscrezioni saranno confermate, Consalvo si avvia dunque a diventare il nuovo numero uno dell’Autorità portuale, dopo aver messo la freccia sulle altre personalità locali in corsa fin qui e cioè l’avvocato Massimo Campailla, la vicepresidente del Coselag Sandra Primiceri e l’ex commissario Vittorio Torbianelli.
Il prescelto è stato individuato dopo un ultimo tentativo andato a vuoto con il presidente di Trieste Airport Antonio Marano, che ha ribadito ancora una volta la volontà di non spostarsi alla guida dell’Adsp, lasciando l’aeroporto e altre attività nel campo dell’energia.
La nomina è ricaduta sempre su un uomo di aerei. Consalvo è infatti ad dell’aeroporto del Friuli Venezia Giulia, arrivato nel 2015 su nomina della giunta regionale di centrosinistra di Debora Serracchiani e riconfermato quindi da Fedriga, a dimostrazione di una stima trasversale che lo aiuterà nell’ambientamento. In precedenza, è stato manager dell’aeroporto di Napoli dal 2000, fino a diventarne direttore generale dal 2006 al 2012. Inevitabile a questo punto chiedersi quali saranno i tempi di adattamento di Consalvo in riva al mare di Trieste (dove già vive) e chi lo sostituirà alla conduzione dell’aeroporto.
Perché la nomina diventi effettiva, dovrà ora essere rispettato l’iter previsto, ovvero audizione e voto del candidato nelle due commissioni competenti di Camera e Senato. In attesa che il percorso si compia, Liguori verrà prorogato nel ruolo di commissario straordinario dopo il mandato scaduto ieri a poco più di un mese dall’insediamento.
Con l’indicazione di Consalvo si chiude per il porto un’estenuante vacatio durata quasi 500 giorni e segnata da colpi di scena clamorosi. Dopo le dimissioni con un semestre di anticipo decise da Zeno D’Agostino e il commissariamento affidato a Torbianelli, sono infatti arrivate nell’ordine la nomina di Antonio Gurrieri, la riconferma a segretario generale di Torbianelli, la cacciata dello stesso una settimana dopo per le pressioni di Fratelli d’Italia e infine l’inchiesta giudiziaria per riciclaggio che ha travolto Gurrieri, fino a spingerlo alle dimissioni per non aver dichiarato l’esistenza di due società estere, attraverso cui il manager ha incassato cifre importanti per consulenze.
Il nome di Consalvo arriva sul piatto dopo mesi di battaglie interne al centrodestra nazionale per decidere come suddividere le Autorità portuali tra FdI e Lega. Trieste ne era rimasta esclusa: fin dall’inizio la casella è stata assegnata al Carroccio, arrivato a convergere su Gurrieri senza troppi patemi. L’uscita di scena di quest’ultimo ha tuttavia aperto una frattura nella Lega. E se Fedriga ha preferito per lungo tempo il profilo basso, in attesa che fosse Roma a trovare un candidato, l’eurodeputata Cisint ha sposato l’opzione di Campailla, su cui avevano espresso apprezzamento anche le associazioni di categoria degli operatori portuali.
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