Pedaggi e divieti, camionisti in rivolta: «Austria fuorilegge»
Il Land Tirolo penalizza gli autotrasportatori italiani: «Pronti a una manifestazione di protesta a Vipiteno. Abbiamo incontrato il ministro Salvini serve un intervento a livello europeo»

Gli autotrasportatori si preparano a dare battaglia all’Austria. «Tra aumento dei pedaggi autostradali e divieto settoriale di circolazione dei tir in Tirolo la situazione è ormai diventata impossibile», afferma il presidente nazionale di Conftrasporto Paolo Uggè, «se le cose non cambieranno siamo pronti a organizzare una grande manifestazione a Vipiteno tra fine gennaio e inizio febbraio per sensibilizzare l’opinione pubblica su una questione che ha un grande valore economico per le nostre imprese». «Attraversare l’Austria, per i trasportatori, è ormai diventato un terno al lotto perché si è sempre in balia degli eventi e dei controlli», ripete anche Alessio Sorio, segretario generale di Conftrasporto Verona.
Tra pedaggi e divieti
È alta tensione sul corridoio alpino del Brennero, il principale asse di collegamento tra l’Italia e l’Europa, Germania in testa. Dal 1° gennaio 2023 infatti l’Austria aumenterà i pedaggi autostradali sull’asse austriaco del Brennero per i Tir con massa complessiva di 3,5 tonnellate. A sua volta, il Land Tirolo ha prorogato fino al 31 dicembre 2023 l’esenzione per il traffico locale e per quello est-ovest dal divieto di circolazione settoriale per i Tir, penalizzando l’Italia e favorendo la Svizzera. «Una decisione che evidentemente penalizza l’Italia», aggiungono Uggè e Sorio, «abbiamo anche investito del caso il ministro Salvini che ci ha assicurato che affronterà la questione con l’Europa».
La mossa del Tirolo
L’aumento medio dei pedaggi autostradali sarà del 2,8%, ma per i veicoli con motori Euro VI la percentuale sarà maggiore, ossia del 4%. Confermati anche i supplementi di pedaggio per chi viaggia di notte, dalle 22 alle 5, sull’intera rete autostradale austriaca e i supplementi per i Tir che viaggiano nei tratti alpini. Il governo tirolese ha poi prorogato fino al 31 dicembre 2023 il regime di esenzione per il traffico locale in direzione est-ovest dei divieti settoriali, che riguardano i mezzi pesanti attualmente in vigore in Austria. Tali esenzioni dai divieti prevedono di fatto una differenziazione tra i mezzi in transito nel territorio tirolese in direzione sud-nord per i collegamenti dell’interscambio merci tra l’Italia e il Nord Europa e i mezzi provenienti dalla Svizzera e che transitano in tale regione in direzione dell’Austria dell’Est, in quanto, mentre per i primi è previsto obbligatoriamente l’utilizzo di veicoli Euro VI immatricolati successivamente al 31 agosto 2018, per quelli impegnati nel traffico locale o nel transito est-ovest è invece consentito che i veicoli Euro VI siano immatricolati in qualunque data. «Si tratta di una beffa al settore dell’autotrasporto merci, in quanto legittima ancora una volta una disparità di trattamento da parte del Tirolo austriaco».
I numeri
Secondo gli studi di Conftrasporti lungo i valichi alpini transitano merci per un valore di 5 miliardi di euro all’anno, un quarto dei quali passano per il Brennero (1,25 miliardi di euro). «La tutela ambientale», affermano, «è un pretesto: i divieti colpiscono 900mila tir di ultima generazione (Euro VI), in assoluto i meno inquinanti, e contravvenendo al principio della concorrenza leale l’Austria esenta da tutti i divieti le proprie imprese di trasporto, cioè quelle che viaggiano con origine e destinazione l’Austria. I divieti settoriali sono poi una scusa per espandere ulteriormente il danno: colpiscono anche carichi di merce e mezzi ecosostenibili: così succede che un tir euro 6 carico di legname è considerato altamente inquinante».
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