Aeroporto di Venezia, iniziata la posa della copertura sul nuovo terminal passeggeri
Così prende forma la nuova struttura di 14.300 metri quadrati, che si affaccia sul piazzale aeromobili e sulla laguna. Il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi: «L’adeguamento delle infrastrutture dell’aeroporto procede secondo i piani stabiliti»

È iniziata la fase cruciale dei lavori per l’ampliamento del terminal passeggeri dell’aeroporto di Venezia, il terzo scalo intercontinentale italiano. Con la posa della copertura a doppia falda, prende forma la nuova struttura di 14.300 metri quadrati, che si affaccia sul piazzale aeromobili e sulla laguna.
La nuova struttura, prima parte di uno sviluppo in più fasi tra loro collegate, sorge adiacente all’aerostazione, alla quale sarà collegata da un corridoio sospeso, e consiste in un edificio di 14.300 metri quadrati caratterizzati da spazi ampi e luminosi che si affacciano sul piazzale aeromobili e sulla laguna. L’importo lavori di questa tranche è di circa 64 milioni di euro, come da bando pubblico.
Dedicato principalmente ai voli Schengen, il nuovo edificio si sviluppa sul lato nord dell’aeroporto, in coerenza architettonica e stilistica con l'attuale terminal inaugurato nel 2002 e successivamente ampliato fino agli attuali 90.000 metri quadri, realizzato con tipologie edilizie e materiali propri della tradizione della città storica quali mattoni in laterizio, legno, acciaio, rame, pietra d'Istria, con un fronte rivolto alla laguna dal caratteristico profilo a doppia falda che rimanda per volumi e geometrie alle "tese" dell'Arsenale di Venezia.
La facciata verso il piazzale aeromobili è allineata in altezza a quella del terminal attuale, che resterà baricentrico rispetto a tutti gli ampliamenti previsti. La struttura reticolare in acciaio della copertura forma la caratteristica geometria a “gagiandra”. La copertura è realizzata con profili in acciaio per circa 4 km di profili in acciaio, per un peso totale di 380 tonnellate.
La facciata vetrata prospiciente il piazzale aeromobili avrà uno sviluppo lineare di 150 metri (40 metri più lunga di un campo da calcio), per un’altezza massima di 20 metri. Le superfici vetrate saranno composte da vetri di tipo basso-emissivo prodotti con caratteristiche che abbinano la protezione solare, l’isolamento termico e una ridotta riflessione luminosa.

Il progetto si articola su quattro livelli: piano interrato per i magazzini, piano terra con 4 gate per imbarchi remoti con bus interpista, primo piano con 6 gate a servizio di 3 pontili per l’imbarco sugli aeromobili, mezzanino, secondo piano con circa 1.000 metri quadrati destinati ad aree commerciali e servizi al passeggero quali punti di ristorazione, negozi, spazi relax, nursery
La nuova opera, che sarà aperta al pubblico entro maggio 2026, è realizzata con soluzioni impiantistiche in linea con la strategia di efficientamento e sostenibilità tracciata nel Master Plan aeroportuale e già adottata nell’attuale aerostazione:
- ricerca del miglior comfort ambientale attraverso la sinergia tra l’involucro edilizio e l'alternanza delle parti cieche e vetrate, sistemi di distribuzione dell’aria e di controllo di temperatura e umidità degli ambienti che si adeguano dinamicamente sulla base del livello di affollamento dei locali;
- impiego di apparecchiature ad elevata efficienza energetica e sostenibilità come pompe di calore per la produzione di acqua calda e refrigerata tramite sonde geotermiche annegate nei pali di fondazione e recupero di calore dalle centrali di trattamento aria;
- recupero tramite l’acquedotto di ultima generazione di acque meteoriche e trattate, per utilizzo sanitario ed altri scopi tecnici;
- impiego diffuso di sorgenti luminose a LED ad alta efficienza e durata che regolano l’intensità luminosa in funzione della luce naturale;
- utilizzo di energia elettrica prodotta dal sistema di pannelli fotovoltaici, che verranno posizionati sulle coperture dei pontili di collegamento con i torrini di imbarco. Su ognuno dei 3 pontili sarà presente un impianto fotovoltaico costituito da 88 pannelli con potenza di picco di 35,2 Kw, per complessivi 105,6 Kw.
«L’adeguamento delle infrastrutture dell’aeroporto procede secondo i piani stabiliti, con criteri architettonici omogenei rispetto all’esistente e soluzioni tecniche finalizzate alla progressiva riduzione della produzione di CO2, con l’obiettivo di raggiungere le zero emissioni entro il 2030 – dichiara il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi -. Lo sviluppo del terminal è stato pianificato con una modularità che asseconda la crescita del traffico, caratterizzata da una sempre maggiore attività di compagnie aeree che effettuano collegamenti internazionali e intercontinentali. Il principio conduttore di questa espansione è la qualità del servizio che offriamo ai nostri passeggeri, a partire dallo stile del terminal, caratterizzato da spazi ariosi e luminosi, da un’offerta commerciale composita che comprende marchi internazionali e nel contempo prodotti locali, in un’ottica di personalizzazione dell’esperienza complessiva rivolta alla nostra utenza».
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