Ascopiave, accordo con A2A per le reti gas in Lombardia

L'asset passato di mano è pari a circa 490 mila punti di riconsegna tra Brescia, Bergamo e Lodi. Il prezzo pagato è di 430 milioni, importo proveniente in parte dalla dismissione di Estenergy

Riccardo Sandre

Ascopiave acquista da A2A oltre 490 mila punti di distribuzione della rete gas nelle province di Brescia, Cremona, Bergamo, Pavia e Lodi e continua il suo percorso di crescita come punto di riferimento, nel Nord Italia, per la distribuzione del gas per il consumo domestico e industriale.

Un’operazione, quella annunciata ieri dal gruppo di Pieve di Soligo e dal colosso lombardo dell’energia, che porterà in dote ad Ascopiave, a partire da oggi stesso, un Rab (su base 2023) pari a 397 milioni di euro, un ebitda da 44 milioni di euro e circa 250 nuovi collaboratori.

E se il Rab altro non è che il principale indicatore relativo al potenziale di fatturato di una società soggetta alle norme di un’autorità di regolazione (come appunto una società che distribuisce gas ed energia elettrica) la rete di distribuzione del gas di Ascopiave, grazie a questa operazione, verrà incrementata di altri 5000 km circa, portando la rete complessiva a circa 20 mila chilometri.

«Se si prende in considerazione che la circonferenza della Terra all’Equatore è di poco più di 40 mila chilometri» spiega non senza un certo orgoglio il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato «siamo arrivati a coprirne più o meno la metà, e non è certo poco». Ma per il presidente della quotata Ascopiave, l’acquisizione degli asset di A2A in terra lombarda ceduti da A2A, Unareti e LD Reti tramite il veicolo societario di Ap Reti Gas North (acquisita al 100% da Ascopiave per 430 milioni di euro), rappresenta la chiusura di un ciclo. Un’operazione resa più leggera dall’utilizzo dei proventi della dismissione della partecipazione in EstEnergy per 234 milioni di euro.

«Con oggi si chiude un percorso durato 5 anni» ricorda Cecconato «un percorso che ci ha visto procedere verso un riposizionamento strategico che ci ha visti, per prima cosa, cedere la nostra attività di retail per poi creare quel volano che ci ha permesso di reinvestire molta parte di quanto ottenuto sull’attività regolamentata: in 5 anni abbiamo triplicato il numero degli utenti gestiti (i pdr) come pure l’estensione della rete portandoci ad avere una presenza addirittura un po’ superiore in Lombardia rispetto a quella che abbiamo in Veneto. Un riposizionamento che ci garantisce flussi di cassa costanti e nel frattempo il mantenimento del nostro valore a patrimonio. Un’azione conservativa e accrescitiva di cui siamo orgogliosi e che in questa operazione vede il suo culmine. Un progetto che In termini di ebitda questa operazione dovrebbe portarci in dote, a regime e quindi nel 2026, circa una cinquantina di milioni di euro in più rispetto ai circa 100 mln di euro di ebitda con cui abbiamo chiuso il 2024».

Per Ascopiave l’acquisizione degli asset di A2A in Lombardia tramite l’acquisto del 100% di Ap Reti Gas North è un boccone notevole: gli utenti serviti passano da 870 mila ad oltre 1,3 milioni, le reti di distribuzione passano da quasi 15mila km a poco meno di 20 mila, i dipendenti da circa 500 a oltre 750. Un boccone che non frena gli appetiti di Ascopiave, pronta a due nuove acquisizioni. «Vorremmo continuare ad effettuare operazioni di acquisizione anche durante quest’anno» assicura il presidente di Ascopiave. «Ne stiamo già valutando un paio e una di queste è relativa agli asset che Italgas dovrà cedere per effetto delle disposizioni antitrust si parla di circa 600mila pdr sul territorio nazionale. Noi siamo interessati a quelli dell’area lombardo-veneta, tra gli 80 e i 150mila nuovi pdr. Possiamo muoverci in questo senso grazie ad una buona solidità patrimoniale e ad un rapporto tra posizione finanziaria netta ed ebitda che sta tra le 4,5 e 5 volte e comunque ben al di sotto del nostro Rab».

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