La Tav corre verso Vicenza: il traguardo fra ottanta mesi

VERONA. Dopo trent'anni di risse ideologiche e di stop and go al rallenty, il cambio di velocità è radicale: finalmente c'è un ministro che vuole realizzare le infrastrutture che il Veneto attende. Senza le procedure straordinarie del nuovo ponte di Genova, ma con un commissario ad hoc per la Tav che arriverà a settembre.
Lo dicono il sindaco di Verona, Federico Sboarina, e quello di Vicenza, Francesco Rucco che hanno riconosciuto a Paola De Micheli di aver impresso una svolta storica alla lista delle eterne incompiute. Mose di Venezia e Tav, finalmente si gira pagina. Un dialogo istituzionale che supera i conflitti di partito: la "signora ministro", come ama farsi chiamare, nel giro di un'ora ha spiegato la strategia del governo Conte e firmato il protocollo che sblocca un appalto da 2,7 miliardi di euro.
A settembre si passa dalle parole ai fatti, con la Salini-Webuild che aprirà i cantieri sulla tratta Verona-Vicenza, 44 chilometri dalla città scaligera fino ad Altavilla. Finalmente si passa da 2 a 4 binari. Che si tratti di un passo obbligato lo conferma Elisa De Berti, assessora della giunta Zaia: «La linea Milano-Venezia è satura, basta un leggero ritardo di una "Freccia" per creare disagi su tutto il sistema dei treni regionali. Va in tilt anche il trasporto merci con gli interporti di Verona e Padova che sono i terminali dell'apertura del Veneto ai mercati internazionali. Ho un solo appello da fare: avanti tutta, senza perdere tempo», conclude l'avvocato De Berti.
Ma c'è un mistero che la politica italiana non sa chiarire: la Tav Milano-Bologna di 214 chilometri è stata completata in 9 anni, dal 1997 al 2008 e in 50 minuti si passa dalle maestosità del Duomo alle Torri degli Asinelli. La Tav Milano-Brescia nasce nel 1991 e forse verrà completata entro il 2030. Sui quattro binari si corre fino a Brescia e poi da Padova a Mestre: 90 km su 270. In mezzo c'è il vuoto, che sta per essere colmato. Manca ancora il progetto esecutivo della Vicenza-Padova e con grande onestà intellettuale Maurizio Gentile, ad di Rfi, spiega che ci vorranno 80 mesi per completare i cantieri.
Sei-sette anni. Se ne riparla nel 2027-28, difficilmente si taglierà il traguardo per le Olimpiadi di Milano- Cortina del 2026.Eppure c'è grande ottimismo, in prefettura a Verona. Dopo il lockdown l'Italia ha ingranato la quarta per ripartire con la ripresa a "V" e le infrastrutture giocano un ruolo decisivo. Pietro Salini, ad di Webuild, parla di una iniezione da 10 miliardi. La sfida da vincere riguarda Verona, crocevia dei due grandi assi europei: il Lisbona-Kiev e quello che dalla Scandinavia scende fino alla Sicilia. In mezzo c'è il tunnel del Brennero che procede senza i veti della Val di Susa.
La Torino-Lione resta materia esplosiva ma l'Europa ha trovato le risorse per completare l'alta velocità, spiega Gentili.Poi parla lei, la "signora ministro" e con orgoglio racconta che per realizzare le grandi opere ci vuole solo la volontà politica di passare dalle parole ai fatti. «Abbiamo deciso di accelerare le procedure al Cipe perché le infrastrutture sono la priorità di questo governo.
In 40 giorni abbiamo sbloccato lavori per 10 miliardi. Basta volerlo, si può fare tutto» dice Paola De Micheli. Che poi ammette: «Sia chiaro, anche in Veneto il governo vuole realizzare quell'Italia veloce saldamente legata all'Europa. Al Nord vanno completate le infrastrutture al servizio delle imprese che esportano, mentre al Sud bisogna superare la profonda diseguaglianza sociale che si è scavata nel corso di 70 anni. Ecco perché non c'è solo la Verona-Vicenza-Padova ma anche la dorsale adriatica e poi la Sicilia, mentre il ponte sullo lo stretto di Messina rimane un rebus».
E a chi le chiede se tutte le grandi opere debbano essere realizzate con la procedura straordinaria del ponte di Genova per bruciare le tappe, Paola De Micheli ribatte: «Nel Mediterraneo nel 2019 transitavano 450 miliardi di merci e i nostri porti sull'Adriatico e sul Tirreno se li devono acchiappare tutti. Il modello Genova? I grandi ritardi sono legati alle autorizzazioni e ai cantieri, la fase di gara non crea mai problemi. La Tav è commissariata per legge e nel decreto semplificazioni abbiamo trasferito la parte migliore del modello Genova e parte del modello Expo di Milano. A settembre verrà scelto il commissario della Tav». --
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