A4, piano per la quarta corsia. E sulla concessione si apre la sfida con la Regione

Sarà presentato al Mit un progetto da 3,5 miliardi di euro da Brescia al Passante di Mestre. Il presidente Alcalde assicura: «Pronti a partecipare in caso di gara europea»

Giorgio Barbieri

Tre miliardi e mezzo di euro per la realizzazione della quarta corsia autostradale nel tratto compreso tra il casello di Brescia Est e il Passante di Mestre, un'infrastruttura strategica per i collegamenti con l'Europa e motore di sviluppo, non solo industriale, dell'intero Nordest.

Un intervento necessario per andare a decongestionare un'arteria tornata ai livelli di traffico pre-pandemia, totalizzando poco meno di 90.000 veicoli teorici giornalieri medi (ossia quelli che si ipotizza percorrano l'intera tratta) di cui il 30% rappresentato dai veicoli pesanti.

Il progetto è stato presentato ieri mattina da A4 Holding e sarà a breve depositato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per ricevere il via libera alla progettazione che durerà tre anni. Se i tempi saranno rispettati si concluderà proprio in concomitanza con la scadenza della concessione, sulla quale ha da tempo messo gli occhi anche la Regione Veneto per realizzare quella che è già stata definita la Holding autostradale del Nordest.

«Se verrà fatta una gara certamente parteciperemo», ha spiegato Gonzalo Alcalde, presidente di A4 Holding (controllata dalla spagnola Abertis, il cui principale azionista è Mundys della galassia Benetton), «ma con questo progetto vogliamo dare risposte alle criticità presenti già oggi al di là di chi controllerà l'autostrada dopo la scadenza della concessione. La nostra è una visione di lungo periodo che ha coinvolto tutti gli stakeholder del territorio con i quali è stato avviato un dialogo che è durato mesi».

«Le proiezioni effettuate al 2040 evidenziano un'ulteriore crescita del livello del traffico del 6,5%, superando quota 95.000 veicoli teorici giornalieri medi, che porteranno all'ulteriore decadimento dei livelli di servizio trasportistici», sottolinea il direttore generale Bruno Chiari, «l'analisi costi-benefici ha evidenziato che i benefici del progetto sono oltre due volte superiori ai costi preventivati e che la realizzazione dell'opera è economicamente sostenibile dato che si pagherebbe da sola senza intervento del pubblico».

Nel corso del 2022 sono state oltre trenta le interviste mirate e cinque i tavoli pubblici di confronto su base provinciale: attività nelle quali sono stati coinvolti quasi 250 soggetti fra amministrazioni, enti territoriali, associazioni e realtà economiche di Veneto e Lombardia. Così A4 Holding è giunta alla soluzione denominata ESA4 (acronimo di Evoluzione Sostenibile dell'Autostrada A4 tra Brescia e Padova), che prevede la realizzazione della quarta corsia autostradale sulla A4, nel tratto compreso fra il casello di Brescia Est e il Passante di Mestre.

Il potenziamento della restante parte del corridoio autostradale, che corrisponde alla tratta urbana di Brescia della A4, si propone venga realizzato "fuori sede" rispetto al tracciato storico dell'autostrada, tramite il potenziamento del raccordo autostradale di Brescia Est fino alla località Fascia d'Oro.

Per A4 Holding la realizzazione della quarta corsia è necessaria perché le opere già programmate o in fase di realizzazione nell'area (come il completamento della Superstrada Pedemontana Veneta o la terza corsia in A22 fra Modena e Bolzano, o ancora la nuova linea di Alta Velocità tra Milano e Venezia), anche quando entreranno in esercizio, non sono né saranno in grado di sottrarre il traffico necessario a ridurre sensibilmente i fenomeni di congestionamento, anche considerando un trasferimento modale (gomma – ferro) con l'Alta Velocità pari al 10%.

Nessuno nega che sullo sfondo ci sia la grande partita che gravita attorno alla scadenza della concessione nel 2026, per il rinnovo della quale A4 Holding si dice già pronta a partecipare alla gara europea. Una partita molto politica dato che il ministero delle Infrastrutture potrebbe invece decidere di affidare la tratta con concessione in-house a una società a totale capitale pubblico come è diventata Cav, perno attorno al quale Zaia vuole costruire una Holding autostradale del Nordest. Ma la sfida è solo all'inizio.

Riproduzione riservata © il Nord Est