Porto di Trieste, crescita record per i container (+34%). In calo il greggio
Volumi complessivi ridotti del 4,5%: pesano le rinfuse liquide. In tre mesi movimentate 13,5 milioni di tonnellate di merci

Container e rimorchi su. Forniture di greggio giù, a causa di lavori di manutenzione che stanno bloccando alcune raffinerie in Europa centrale. L’Autorità portuale di Trieste e Monfalcone considera soddisfacenti i risultati raccolti nel primo trimestre 2025, «in un contesto economico globale caratterizzato da incertezza, rallentamento della domanda internazionale e persistenti tensioni geopolitiche».
Il dato totale dei volumi movimentati da gennaio a marzo (pari 13,5 milioni di tonnellate) fa registrare un -4,25%, ma il segno meno «è imputabile principalmente alla flessione delle rinfuse liquide che si attestano a 8,6 milioni di tonnellate (-12,34%): una dinamica legata agli interventi di manutenzione programmata su alcune raffinerie» servite dall’Oleodotto transalpino Tal.
Si tratta dell’unico risultato tinto di rosso, mentre gli altri comparti strategici fanno sorridere i vertici della Torre del Lloyd, nonostante la difficile congiuntura. Il settore dei container segna un risultato record con 237.534 Teu movimentati (+34,75%).
«Si tratta del miglior primo trimestre nella storia dello scalo giuliano», spiega l’Autorità portuale, sottolineando che «il solo mese di marzo, con 87.837 Teu movimentati (+39,34%), rappresenta il miglior risultato mai registrato in un mese di marzo, considerando la serie storica dell’ultimo decennio».
La vera prova, però, comincia adesso, perché è da aprile che si faranno sentire gli effetti della fine dell’alleanza tra Msc e Maersk, che porterà la compagnia danese a spostare quasi tutto il traffico sui porti di Capodistria e Fiume.
Il traffico dei traghetti ro-ro conferma intanto la propria tenuta: l’Adsp conteggia quasi 78 mila unità movimentate (+2,35%) e crescono anche le toccate dell’Autostrada del mare da e verso la Turchia. Le navi arrivate a Trieste nei primi tre mesi dell’anno passano da 209 a 227 (+8,61%): è l’effetto della concorrenza innescatasi tra Dfds e Grimaldi, anche se l’incremento delle unità non va ancora di pari passo a quello dei volumi di merci.
Se le merci varie totalizzano 4,9 milioni di tonnellate (+14,62%), il segmento delle rinfuse solide chiude con oltre 29 mila tonnellate movimentate (-26,32%), «dato in linea con la frenata della produzione industriale in alcuni mercati europei». All’interno del comparto si segnala in particolare la ripresa del traffico cerealicolo con quasi 18 mila tonnellate (+12,23%) e dei prodotti metallurgici che, con 1.150 tonnellate, registrano un incremento del +100%.
Il traffico ferroviario però non cresce di conseguenza. I treni movimentati nel periodo sono 2.084 (-0,38%), in leggera contrazione sulla già difficile annata precedente. L’Autorità portuale guarda ad ogni modo il bicchiere mezzo pieno e parla di «risultato significativo ottenuto nonostante le criticità infrastrutturali lungo i principali valichi alpini (in particolare Brennero e Tarvisio), che hanno inciso sulla regolarità dei flussi transfrontalieri».
Relativamente al porto di Monfalcone, invece, il primo trimestre del 2025 si chiude con un trend positivo: movimentate quasi 1,2 milioni di tonnellate di merci (+54,88%) rispetto allo stesso periodo del 2024. Le rinfuse solide, con oltre 972 mila tonnellate (+63,23%), trainano la crescita.
In questo segmento, i prodotti metallurgici rappresentano oltre il 70% del traffico di Portorosega, confermandosi come prima voce merceologica e registrando un +54,44% sul 2024. Positiva la performance delle merci varie: 224 mila tonnellate (+26,76%). Il traffico di veicoli commerciali segna inoltre il transito di oltre 24 mila mezzi (+33,16%), «rafforzando il ruolo del porto come piattaforma logistica per l’automotive». Per quanto riguarda il traffico ferroviario, infine, sono stati manovrati nel trimestre 537 treni (+15,24%).
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